Dopo il riassetto azionario che ha visto l'uscita di Pietro Marzotto e dei suoi familiari dall'azionariato del gruppo di Valdagno, Piazza Affari raccoglie a piene mani i titoli della società. Le azioni Marzotto ieri sono state protagoniste indiscusse con un progresso finale del 7,12% a 10,35 euro per azione. Anche il volume degli scambi è stato di molto superiore alla media con oltre 150mila titoli passati di mano.
E proprio ieri, in serata, è stato ufficializzato lo scioglimento anticipato del patto di sindacato sul 32,41% del capitale della Zignago, su cui qualche tempo fa la Marzotto lanciò e poi l'assemblea bocciò un'Opa. In buona sostanza la Borsa crede nell'annuncio di qualche operazione straordinaria. Domani si riunisce il cda che dovrà nominare il nuovo presidente e in pole position c'è l'amministratore delegato, Antonio Favrin, anche se qualche chanches di successo lo conserva ancora l'outsider Andrea Donà delle Rose. Ma non è questo ad aver messo le ali ai titoli della Marzotto.
A sentire il tamtam di Piazza Affari l'uscita di Pietro Marzotto, avvenuta lunedì, potrebbe dare il via libera a una ristrutturazione dell'azienda. Le ipotesi sono molteplici: c'è chi scommette che la società di Valdagno possa fondersi con la controllata tedesca Hugo Boss o chi ritiene che possa tornare in auge anche la fusione con Zignago.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/06/04 a cura di Pambianconews