Una boccata d'ossigeno per il made in Italy. Si stringono i tempi, infatti, sull'imposizione di un'etichetta di origine ai prodotti importati nell'Unione europea. «Il 21 giugno la Commissione Ue presenterà in via informale ai Paesi membri la proposta di regolamento, che verrà poi discussa dal 25 giungo dal Comitato 133, che riunisce i direttori delle politiche commerciali Ue». Lo ha annunciato ieri il viceministro delle Attività produttive, Adolfo Urso, in occasione dell'assemblea generale dell'Anci, l'associazione dei calzaturifici italiani.
«La proposta, ha detto Urso, dovrebbe rispecchiare le nostre indicazioni, inviate a Bruxelles il 4 giugno, e sarà un po' diversa da quella iniziale». «Calzature, tessile e abbigliamento saranno sicuramente compresi, ha aggiunto Urso, probabilmente anche accessori, arredo, legno, gomma e casalinghi. Sicuramente escluse le macchine utensili, per la contrarietà della Germania».
Sul nodo contraffazione, tra i temi centrali della relazione di Rossano Soldini, presidente dell'Anci, è in arrivo anche una nuova mossa di Confindustria. Il vicepresidente Giandomenico Auricchio ha annunciato: «La settimana prossima firmerò un protocollo con la Guardia di Finanza analogo a quello firmato il 3 giugno scorso con la Direzione centrale delle Dogane». Non solo. Per garantire una maggior protezione al settore calzaturiero soprattutto in vista dell'eliminazione delle quote all'import a partire dal 1° gennaio prossimo, Urso sta raccogliendo la documentazione da inviare a Bruxelles per chiedere l'applicazione delle clausole di salvaguardia.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/06/04 a cura di Pambianconews