Alla fine, Pietro Marzotto è uscito. Ha ceduto l'intero pacchetto azionario di Marzotto, quel 17,42% che ne faceva l'azionista singolo più importante. Ruolo che passa al fratello Paolo. La partecipazione venduta, infatti, non è andata troppo lontana da Valdagno, essendo stata suddivisa tra Paolo Marzotto (e famiglia), finanziaria Canova e Antonio Favrin, l'amministratore delegato del gruppo di cui emerge il ruolo forte.
Per Marzotto sembra, dunque, arrivato al termine un lungo periodo di tensioni e contestazioni, partito con l'Opa lanciata da Zignago su Valdagno e bocciata da Pietro. Alla quale era seguito il patto di sindacato che lo escludeva. Sullo sfondo una diversa visione strategica, più ancorata alla vecchia tradizione Marzotto, quella di Pietro, più aperta alla delocalizzazione e all'investimento nella moda d'altri.
Un punto fermo, allora? C'è chi sospetta di no. Intanto, Pietro per ora ha ceduto Marzotto, ma non ancora il 10,5% che possiede in Zignago come aveva detto di voler fare. È per questo che c'è chi vede in Zignago il prossimo terreno di prova. E chi ipotizza a breve che qualche nuova operazione, magari un'alleanza. Non è un caso che fonti vicine alla società sostengano che «siamo solo l'inizio».
Estratto da Corriere della Sera del 15/06/04 a cura di Pambianconews