Vicky Hassan, classe 1955, ora sta lanciandosi verso i Paesi dell'Europa dell'Est appena entrati nell'Unione e desiderosi di integrarsi da tutti i punti di vista a cominciare dalla moda. Nel 1989, insieme con il socio ed ex fornitore Renato Rossi, realizza la sua prima, piccola collezione e fa debuttare il marchio Energie, brand legato al nome dello storico punto vendita di via del Corso a Roma: «Si trattava solo di tre jeans e due magliettine, cucite a mano da una sarta. Non riuscivamo mai a stare dietro agli ordini, e ci dovevamo limitare ad accontentare non più di 150 clienti» racconta Hassan. All'inizio degli anni 90 si lancia nella produzione in proprio con Sixty e rileva il marchio di una piccola azienda che realizzava vele e abbigliamento tecnico per la nautica, la Murphy&nye. «Il potenziale e il fascino di quel brand erano molto alti, abbiamo creato una linea di vestiti completa e adatta a un pubblico più vasto».
Nel frattempo cresceva Miss Sixty, la più prolifica e strategica delle invenzioni di Hassan, una linea dedicata al pubblico femminile che oggi annovera 170 negozi monomarca e 7 mila punti vendita. Un altro colpo andato a segno, soprattutto nel Nord Europa e nei nuovi mercati, ai quali il duo Hassan-Rossi guarda con interesse. A fine 2003 è nata Sixty China, che insieme con le filiali di Hong Kong e del Giappone costituisce una delle divisioni più promettenti per i prossimi anni. Le previsioni per il 2004 sono, però, prudenti: «Nel 2003 abbiamo fatturato 620 milioni di euro e per quest'anno prevediamo di arrivare a quota 640. Sarà un momento di transizione, per consolidare i risultati ottenuti». Una scelta cauta, anche in vista della ventilata quotazione a Piazza Affari: «La Borsa mi ha tentato parecchio, ora potrebbe essere arrivata l'occasione del grande salto» confida Hassan.
Estratto da Economy del 4/06/04 a cura di PAmbianconews