Il gruppo Beretta, lo storico produttore di armi bresciano, punta sempre di più a valorizzare la divisione fashion e, dopo New York, Dallas, Parigi e Milano, sta per aprire tre nuove gallery a Mosca, San Pietroburgo e Roma, con un occhio vigile su Madrid, che potrebbe presto essere la quarta. Forte dei successi del cosiddetto country chic, la linea abbigliamento e accessori per lo sport e il tempo libero che ha fatto registrare una crescita a due cifre, l'azienda ha voluto imprimere un'accelerata allo sviluppo degli esclusivi punti vendita, di cui quello di New York, nella Madison Avenue, festeggia i dieci anni di attività.
Insomma, non solo fucili, carabine e pistole per il gruppo, che nel bilancio 2003 ha fatto registrare un fatturato di 368,5 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto all'anno precedente, seppure con utili in discesa (22,2 milioni contro i 36,4 nel 2002). Beretta è tra le aziende italiane esportatrici che più hanno risentito del rafforzamento dell'euro sul dollaro, poiché realizza circa metà dei ricavi negli Stati Uniti.
E proprio la dipendenza dal mercato americano, dove il marchio Beretta è considerato alla stregua di Armani e Ferrari, ha finito con il penalizzare i conti, che restano brillanti sotto il profilo dei risultati industriali. Il rischio cambio ha richiesto per il 2003 accantonamenti per ammortamenti pari a 32,5 milioni contro i 21,3 milioni dell'esercizio precedente, restringendo i margini per i profitti, che restano abbondantemente a due cifre. Anche il fatturato, a parità di condizione di cambio, sarebbe aumentato del 13% e non del 3,2%. E oggi la società vede nella produzione di abbigliamento e accessori, che sviluppa 21,2 milioni di euro di fatturato, una linea con elevati margini di crescita.
Estratto da Milano Finanza del 1/06/04 a cura di Pambianconews