La grande paura è passata e ora i luxury group iniziano a vedere l'uscita dal tunnel. Di paura i big del lusso se ne sono presi molta tra il 2002 e il 2003. A segnalare l'inversione di tendenza sono i conti trimestrali, per ora disponibili, pubblicati dai gruppi quotati del lusso. L'analisi elaborata dallo studio Pambianco Strategie di Impresa per il Mondo mostra che gli otto gruppi del lusso quotati a Piazza Affari, malgrado il supereuro, hanno ampliato i ricavi del 4,6% rispetto al primo trimestre 2003. Ma anche la redditività è tornata a crescere, anche se lievemente (7,6% contro il 7%).
Le griffe italiane hanno addirittura fatto meglio delle concorrenti straniere che segnano un aumento del 2,5% delle vendite. «I primi dati consentono di stimare una crescita 2004 tra il 5% e il 6% dei ricavi dei primi 25 gruppi italiani della moda», sostiene Carlo Pambianco, l'esperto che dirige l'osservatorio milanese del settore. Insomma, se il trend dei dati trimestrali sarà confermato, quest'anno i fatturati del lusso dovrebbero tornare ai livelli di fine 2001. A fronte di una redditività ancora migliore.
Da un'altra analisi svolta da Pambianco, questa volta sui bilanci dei primi 25 gruppi italiani nel 2003, emerge che l'anno scorso gli utili sono tornati a crescere con un rapporto del 5,5% contro il 5,2% del 2002. E questo nonostante il giro d'affari complessivo sia calato del1'1,1%. «Quest'anno assisteremo a una fase di stabilizzazione dopo un ' triennio di erosione di ricavi e margini», dice Pambianco. Che aggiunge: «Non si vedranno exploit, ci sarà piuttosto una fase di stabilizzazione e leggera crescita».
Chi ne approfitterà? Anche il gruppo Dolce & Gabbana, terzo nella classifica dei campioni della crescita, si avvia a una stagione di consolidamento dopo un quadriennio di crescita media annua del 38%. Il marchio milanese, comunque, prevede per il 2004 un'espansione del 20% dei ricavi. Tutte le forze della società sono concentrate nel portare il rapporto mol/ricavi (ora 18,8%) a oltre il 20% , al pari di Armani e Tod's. Le vendite di Mariella Burani aumenteranno ancora del 20% circa (8% di crescita organica di acquisizioni) a quota 358 milioni. Un ritmo ancora più sostenuto dovrebbero registrarlo griffe più emergenti come Geox, il cui piano finanziario predisposto per la quotazione entro l'anno prevede di arrivare a 350 milioni di ricavi (+40%).
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Mondo del 28/05/04 a cura di Pambianconews