Si vanno definendo i contorni dell'operazione che dovrebbe portare alla cessione della quota di It Holding in mano a Luigi Giribaldi. Tra la cordata di nuovi investitori, guidata dalla merchant bank Petricca di New York, e lo stesso Giribaldi, sarebbe stato raggiunto un primo accordo di massima sul prezzo di cessione, che non è stato reso noto. La proposta finale non è ancora formalizzata, anche perchè si tratta di un'operazione complessa, che coinvolge il 26,6% delle azioni It Holding: in pratica tutto il pacchetto che era nel portafoglio di Giribaldi, compresa la quota del 5% circa ceduta dal finanziere alla fine dell'anno scorso. La vendita dei titoli It Holding dovrebbe avvenire sia attraverso un acquisto diretto da parte della cordata di industriali italiani, sia attraverso il ricorso a un'obbligazione convertibile indiretta emessa da Citigroup, con rating Moody's Aal e la cui sottoscrizione sarà rivolta unicamente agli investitori istituzionali.
«Sono già diverse le banche che hanno confermato il loro interesse» dice Stefano Petricca, ceo della merchant bank omonima, che ha sede a New York ed è specializzata nel settore del lusso e dell'hi-tech. Del gruppo di industriali che partecipano all'operazione farebbe parte anche Sergio Rossi, ma «solo nei limiti consentitigli dagli accordi tuttora in vigore con Pinault e Gucci» come viene precisato. Le intese, infatti, che quattro anni fa avevano portato alla cessione a Gucci group del 70% della griffe di calzature pongono una serie di vincoli alla libertà d'azione dei fratelli Rossi.
Nel frattempo It Holding ha ritrovato nuovo slancio: il primo trimestre di quest'anno si è infatti chiuso con una crescita a doppia cifra sia del fatturato sia del margine operativo, entrambi saliti del 14%. Anche la stagione delle cessioni si è chiusa. Resta un forte interesse del mercato per la controllata Allison, ritenuta un'azienda gioiello nel settore degli occhiali. Allison non è in vendita, conferma il gruppo guidato da Perna, ma non è escluso che possa essere accolto l'interesse di un fondo di private equity ad entrare nel capitale con una quota di minoranza. Le proposte sono al vaglio di Efibanca.