Circa 740 milioni, poco meno della capitalizzazione di Borsa di Tod's, ma il 30% in più del valore di It holding a Piazza Affari. Il peso economico della Dolce & Gabbana (568 milioni di ricavi) è destinato però a crescere sensibilmente se l'azienda creata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana rispetterà le previsioni del piano industriale quadriennale che la proiettano a quota 800-900 milioni di ricavi nel 2008. È quanto emerge dallo studio realizzato da Marco Tanzi Mariotti, partner di Pricewaterhouse.
All'esperto contabile gli azionisti della capogruppo Dolce & Gabbana spa hanno affidato a fine aprile l'incarico di valutare le attività della griffe milanese nell'ambito del recente progetto di riorganizzazione. Quello che ha sancito il trasloco da Milano al Lussemburgo della finanziaria controllata pariteticamente dai due stilisti (Dolce & Gabbana Lux) cui fa capo il 90% della capogruppo italiana. Il restante 10% è stato girato alla Gerosa srl, newco che raggruppa alcuni membri della famiglia Dolce.
I soci hanno sottoscritto un aumento di capitale di Dolce & Gabbana spa conferendo alla società la quota del 49% che detenevano nella Dolce & Gabbana industria, capofila produttiva della griffe (338 milioni di ricavi e 35 di ebit, con una previsione di crescita media del fatturato medio annuo del 7% fino al 2008). La partecipazione è appunto stata valutata 74 milioni, livello che porta appunto la stima complessiva del luxury group a quota 740 milioni.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Mondo del 21/05/04 a cura di Pambianconhews