Leonardo Del Vecchio ha rotto gli indugi e dopo qualche settimana di silenzio ha deciso di affrontare i microfoni e parlare della vicenda Luxottica-Cole. Forte della ritirata dei cinesi del gruppo Moulin International, che a quanto pare hanno più di un problema finanziario, il presidente del gruppo di Agordo ieri, sia pure con toni prudenti, è sembrato molto ottimista. «Bisogna vedere se questi concorrenti cinesi troveranno i soldi in breve tempo. II nostro contratto con la Cole rimane in essere e aspettiamo che ci dicano se hanno trovato i soldi oppure no». Così Del Vecchio ha commentato lo stato della trattativa per l'acquisizione dell'americana Cole National, sulla quale l'azienda italiana ha lanciato un'offerta da 22,5 dollari per azione per un controvalore complessivo superiore ai 400 milioni di dollari. I concorrenti cinesi, invece, quando decisero dì fare una controfferta, che finora ha prodotto come risultato tangibile solo lo stallo delle trattative, aveva offerto 25 dollari per azione.
Così ieri Del Vecchio ha avuto buon gioco quando, parlando a margine di un convegno organizzato dalla Banca Popolare di Vicenza, ha spiegato che in caso la società di Hong Kong non dovesse avere le risorse per portare avanti la propria offerta su Cole, rimarrebbe valida la precedente offerta di Luxottica. «In caso contrario, ha spiegato Del Vecchio, resterebbe a noi la possibilità di ribattere». Il presidente di Luxottica ha inoltre spiegato che in caso la propria offerta dovesse andare a buon fine è possibile che la società italiana sia obbligata dall'antitrust Usa a cedere qualche punto vendita. «È una questione già prevista dal nuovo piano» ha spiegato Del Vecchio, facendo presente che una risposta da parte dell'antitrust potrebbe arrivare entro fine giugno.
Così Luxottica è tornata prepotentemente in pole position per l'acquisizione e la fusione con Cole. Va detto anche che da quando le possibilità di Luxottica di mettere le mani su Cole sono tornate ad aumentare, contemporaneamente il titolo a Piazza affari ha continuato a cedere posizioni. Leonardo Del Vecchio comunque non si è mai perso d'animo, tanto da affidare a una nutrita pattuglia di istituti italiani e internazionali il mandato di organizzare, sottoscrivere ed erogare una linea di credito a 5 anni per circa 1 miliardo. Operazione non casuale.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 18/05/04 a cura di Pambianconews