La Cina fa paura. Vale anche per chi produce occhiali. La sindrome acuta peraltro non colpisce un paio di protagonisti o, per meglio dire, i protagonisti per eccellenza del mercato internazionale. Ma se Luxottica e Safilo guardano entrambe senza ansia verso Oriente, non ne deriva affatto che perseguano strategie simili o che le loro case history siano paragonabili. Cirillo Marcolin, presidente di Anfao e del salone milanese Mido, osserva che «non solo la platea dei consumatori occidentali, ma anche la nuova classe abbiente cinese o russa individua nello stile di vita italiano un modello insostituibile. Chi nei valori del fashion crede, si identifica nel look italiano e non certo in un anonimo made in China. Se accanto a questo presidio poniamo la capacità di gestire la catena della distribuzione, possiamo cogliere fondamentali e distintivi fattori competitivi».
Dalle parole di Marcolin emerge il sigillo del successo di Safilo come quello di Luxottica. Vittorio Tabacchi con Safilo ha saputo allestire un polo del lusso in occhialeria, coniugando grandi griffe e tecnologia. Leonardo Del Vecchio dispone pur esso di un importante portafoglio di celebrati brand, tuttavia ha enfatizzato nella strategia di sviluppo di Luxottica il controllo del versante retail. Tant'è che due terzi del fatturato complessivo di Luxottica deriva per l'appunto dalle reti di vendita acquisite da metà anni %u201890 e direttamente governate dal maggior player mondiale dell'occhialeria. «La nostra offerta per l'americana Cole National, spiega Roberto Chemello, amministratore delegato dei gruppo di Agordo, è un segnale inequivocabile della nostra volontà di sviluppare le attività retail al fine di completare la filiera del valore. Peraltro non si tratta di un modello esaustivo, poiché non prevediamo di applicarlo in Europa».
Nemmeno se, per esempio, il gruppo De Rigo ponesse in vendita le proprie controllate specializzate nella distribuzione in Spagna e Regno Unito? «Non credo che saremmo interessati a valutare questa opportunità» taglia corto Chemello, evidenziando che il focus è centrato sul mercato nordamericano, dove Luxottica è ai primi posti fra le grandi catene di commercializzazione, mentre Safilo vanta il primato fra i distributori indipendenti. «Riteniamo che il nostro portafoglio licenze sia molto vicino alla perfezione, sostiene Roberto Vedovotto amministratore delegato di Safilo, ma contiamo di integrarlo a breve, poiché stiamo concludendo il contratto per un nuovo importante brand». Detto che le griffe sono la leva competitiva per antonomasia di Safilo, con quale attitudine il team di Tabacchi guarda al concorrente Cina? «Noi siamo leader nell'alto di gamma e sempre più accentueremo questa caratteristica, risponde Vedovotto, che per definizione è assai difficilmente replicabile. I cinesi sono competitor da tenere sotto monitor costantemente, ma sarei molto più preoccupato se operassi in un ambito mass market».
Vedi tabella che segue
Estratto da Affari & Finanza del 3/05/04 a cura di Pambianconews