E' stato l'affare del secolo. Soprattutto per le sorelle Fendi, a cui la vendita del marchio di famiglia ha fruttato complessivamente 2 mila miliardi di vecchie lire. L'ultimo atto del big deal è in fase conclusiva e Lvmh, il colosso francese del lusso, diventa a tutti gli effetti, l'unico proprietario di Fendi, che italiano di nascita e tradizione, ormai batte bandiera francese. Secondo indiscrezioni di fonte finanziaria è alle ultime battute il passaggio del pacchetto di azioni della griffe detenuto da Carla Fendi al gruppo di Bernard Arnault. La signora Carla era l'ultima delle sorelle ad avere ancora tra le mani una quota consistente del marchio di famiglia. Un 16% su cui ha deciso di esercitare il diritto di vendita che le spettava. Si dice che la signora Carla trattenga un'esigua percentuale della società, a titolo simbolico di appartenenza al marchio e che dovrebbe continuare, come ha fatto negli ultimi anni, ad occuparsi della comunicazione del brand, detenendo la carica di presidente.
Ma quello di Fendi è solo l'esempio più eclatante di un fenomeno di #'shopping alle stelle'' che ha attraversato il mondo della moda e di cui oggi i conti dei gruppi accusano i colpi.
Così come Fendi, molti altri brand sono stati comprati a prezzi esagerati e non danno ancora i risultati sperati. Secondo i dati forniti da uno studio di Pambianco Strategie di Impresa: Lvmh comprò nel 2001 Donna Karan a 550 milioni di euro. It Holding ha comprato Ferrè a 180 milioni di euro. Finpart ha acquistato Cerruti a circa 150 milioni di euro. Prada ne ha comparti diversi, tra cui Helmut Lang, Church e Jil Sander e di alcuni vorrebbe disfarsene, come ha già fatto con Church.
Comunque, per tutti rimane la sfida di portare quei marchi pagati tanto qualche anno fa, non solo a non essere in perdita, ma a registrare una buona redditività. Il 2005 sarà l'anno della resa dei conti. E questo sarà perciò un biennio di duro lavoro.
Estratto da Affari & Finanza del 26/04/04 a cura di Pambianconews