Lo sprint di Marks&Spencer infiamma il Ftse 100. Ieri il gruppo retail britannico ha dominato la classifica dei rialzi tra le blue chip del listino, dopo che si è sparsa la voce che due società, una statunitense e l'altra inglese, sarebbero intenzionate a fare un'offerta per rilevarne tutte le attività. Marks&Spencer, che la settimana scorsa ha diffuso risultati trimestrali piuttosto deludenti, ha chiuso in rialzo del 4,9% a 277,5 pence. I potenziali acquirenti, la Kohlberg Kravis Roberts (Kkr), private equity Usa specializzato nei buy-out, e l'imprenditore britannico Philip Green non hanno rilasciato alcun commento, ma il parere degli analisti è che la formulazione di un'offerta concreta entro l'anno sia altamente improbabile perchè il valore del titolo è ancora troppo elevato.
Mercoledì scorso Marks & Spencer, il più grande gruppo retail della Gran Bretagna, ha annunciato una flessione delle vendite nel quarto trimestre del 3,4 per cento. I comparti che hanno registrato le peggiori performance sono l'abbigliamento donna e gli utensili per la casa (-5,2%). Anche il segmento alimentare è scivolato dell'1,4 per cento. Tuttavia, complessivamente, la divisione food ha segnato un aumento delle vendite del 4,3%, grazie all'apertura di nuovi negozi focalizzati solo sui prodotti alimentari. Vittorio Radice, responsabile dell'area abbigliamento di Marks & Spencer, ha annunciato un'operazione di rilancio, ma Brian Gallagher, gestore della Gartmore investment management, ha ribattuto che la società ha un problema di gradimento dei prodotti e proprio per questo l'operazione di rivitalizzazione appare abbastanza complicata. Soprattutto in un contesto di taglio dei costi come quello che sta vivendo il gruppo retail inglese.
Estratto da Finanza&Mercati del 20/04/04 a cura di Pambianconews