Il via libera all'operazione era atteso per oggi, quando gli azionisti di Cole National avrebbero dovuto esprimersi sull'offerta d'acquisto «amichevole» avanzata fin dal gennaio scorso da Luxottica. Invece, tutto rimandato a data da definire. A rovinare il nuovo capitolo della campagna acquisti americana del gruppo di Leonardo Del Vecchio è l'entrata in scena, resa nota proprio ieri, di un contendente cinese. Il gruppo Moulin International Holdings, con base a Hong Kong, ha infatti messo sul piatto circa 430 milioni di dollari in contanti per conquistare Cole National, l'azienda americana che controlla Pearle Vision, la seconda maggiore catena americana di distribuzione di occhiali e altri prodotti ottici. Un'offerta pari a 25 dollari per azione, contro i circa 22 dollari proposti da Luxottica.
Immediato il contraccolpo sulle Borse, con i titoli Cole che sono schizzati subito del 14%, portandosi appunto a quota 25 dollari, mentre le azioni del gruppo veneto hanno aperto la seduta perdendo il 5,60%, recuperando di solo un paio di punti percentuali all'ora di chiusura. Sul mercato americano si è insomma aperta un partita del tutto inedita: made in Italy contro made in China. L'azienda italiana che produce gli occhiali più famosi al mondo (dai Rayban a quelli realizzati su licenza per i principali stilisti, da Prada fino a Chanel) si trova a battersi non con un imitatore di griffe celebri, ma con un'impresa che allinea anch'essa marchi notissimi, da Elizabeth Arden a United Colors of Benetton. Di fronte all'offerta rivale, il gruppo di Del Vecchio non ha per ora prefigurato alcun rilancio.
«Non riteniamo necessario prendere provvedimenti, osserva la nota diffusa ieri dall'azienda veneta. Ci riserviamo di valutare la situazione se e quando necessario». A sentire gli analisti del settore, comunque, non c'è dubbio che per Luxottica, che già controlla la prima catena americana di distribuzione di prodotti ottici (LensCrafters), mettere le mani anche su Pearle Vision rappresenti un ottimo affare. L'ingresso in scena di Moulin rappresenta una sorpresa. Ma fino a un certo punto. A finanziare in parte l'investimento annunciato dalla società di Hong Kong è infatti proprio Hal Holdings, con l'obiettivo dichiarato di mantenere per sè alcune delle attività di Cole National a operazione conclusa.
Estratto da Corriere della Sera del 20/04/04 a cura di Pambianconews