«La sola mossa vincente per tutelare la competitività dei prodotti italiani è l'istituzione obbligatoria dell'etichettatura d'origine per le merci che entrano nell'Unione europea». Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo (la federazione a cui fa capo l'intera filiera del legno-mobile), torna a chiedere con forza «regole chiare, precise e univoche» per la tutela del made in Italy. Snaidero è a Milano per l'inaugurazione del Salone del mobile, la rassegna-evento in programma nel quartiere fieristico fino a lunedì 19 aprile che espone il meglio della produzione italiana del settore arredamento (quest'anno il Salone ospita anche Eurocucina ed Eimu, la biennale dei mobili per ufficio).
Federlegno-Arredo, in quanto «portavoce di un'ampia parte del made in Italy di qualità», è in prima linea nella lotta alla concorrenza anomala e sleale. «Premesso che siamo tutti d'accordo nell'individuazione degli strumenti più efficaci per tutelare le nostre industrie da contraffazioni e plagi, continua Snaidero, ho la sensazione che si proceda un po' troppo in ordine sparso». Il riferimento è al pacchetto presentato nei giorni scorsi dal ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, e finalizzato alla promozione del made in Italy.
«Dobbiamo metterci d'accordo, dice Snaidero, perché la questione è delicata e richiede una soluzione definitiva. Da tempo la Federlegno ha avviato un tavolo con il viceministro Adolfo Urso (che oggi sarà al Salone del mobile). Il viceministro, attraverso i suoi uffici, ha elaborato una proposta per la tutela del made in Italy dopo aver consultato e fatto tesoro delle indicazioni espresse da federazioni e associazioni dei settori interessati. Il pacchetto di Marzano, sottolinea Snaidero, ha l'aria di essere stato messo a punto senza tenere sufficientemente conto delle opinioni degli operatori, introducendo quindi delle modalità che lo stesso Urso ha criticato».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/04/04 a cura di Pambianconews