L'hotel di lusso mette la griffe. L'ultimo stilista a scommettere sul turismo d'élite è stato Giorgio Armani, che a fine febbraio ha annunciato l'accordo con la Emaar Properties di Dubai per realizzare 10 hotel e 4 resort, con un investimento di oltre un miliardo di dollari. Proprio ieri Armani ha anticipato che l'hotel previsto a Milano, sorgerà in via Manzoni, sopra il suo megastore. Mentre il designer sta «già studiando» la collezione per arredare l'albergo all'interno del Burji Dubai, che diventerà la torre più alta del pianeta. «Grazie all'accordo con la Emaar, ha spiegato, crescerà il peso dei mobili, che oggi rappresentano circa l'1% del fatturato», con 16 negozi Armani Casa, di cui 5 di proprietà. Prima di Armani la moda aveva già guardato al ricco business delle vacanze. Antesignana era stata Krizia, con un resort nei Caraibi.
Il gruppo Versace nel 2000 ha scelto invece la Gold Coast australiana per realizzato «Palazzo Versace», un eccentrico hotel a 5 stelle, realizzato insieme a un operatore immobiliare locale. E ora la casa della Medusa ha intenzione di aprire hotel anche a Dubai, Mosca, a Shanghai e in Canada, sempre in partnership. Bulgari debutterà nel settore a maggio, quando è prevista l'inaugurazione a Brera, nel cuore di Milano, del primo dei sette hotel insieme con gli americani della Luxury Group, divisione di lusso di Marriott International. Il primo resort nascerà a Bali.
Ferragamo con i suoi Lungarno Hotels, invece, è già a quota quattro alberghi, tutti nel centro storico di Firenze. «Una scelta controcorrente, che racconta molto di noi. L'uso di un marchio va sempre calibrato, bisogna fare molta attenzione a non inflazionarlo», afferma Leonardo Ferragamo, amministratore delegato della Palazzo Feroni, la finanziaria di famiglie che gestisce le attività diversificate. «L'albergatore è un mestiere nuovo per noi. Siamo entrati da soli per esprimere la nostra visione e il nostro stile di vita, ma vogliamo trasformarlo in un vero business, spiega Ferragamo. I nostri hotel sono boutique più che alberghi, ognuno ha una sua personalità, un proprio mood che lo rende un prodotto speciale, innovativo». «Prima dell'estate 2005 apriremo un nuovo hotel in via Condotti, a Roma. Sarà una piccola struttura, di alta qualità, quasi una boutique. Ma stiamo cercando opportunità anche a Venezia, a Milano, a Parigi e Londra. E pensiamo a un resort al mare o in campagna, di preferenza in Toscana o in Liguria». Nel 2003 la catena ha fatturato 15 milioni di euro, a regime saliranno a circa 20. Sempre con «profitti, sin dal debutto».
Estratto da Corriere della Sera del 14/04/04 a cura di Pambianconews