«Ci comportiamo come un'azienda quotata, anche se non lo siamo», dice Gildo Zegna presentando i risultati 2003 dell'azienda di famiglia, la Ermenegildo Zegna, di cui è amministratore delegato insieme al cugino Paolo. Il gruppo che conta 5mila dipendenti nel mondo, ha chiuso il 2003 con un fatturato di 601 milioni di euro, registrando una crescita in quello retail su tutti i principali mercati (+21% in Russia e +20% in Cina). Rispetto al 2002, i ricavi complessivi sono diminuiti del 9%, sostanzialmente per due motivi: il supereuro e le dismissioni di attività non strategiche, tra cui la linea uomo di Agnona e Master Loom, azienda tessile pratese. «Ma i dati che ci permettono di guardare al 2004 con ottimismo spiega Gildo, sono quelli su redditività, posizione finanziaria e investimenti, che nel 2003 sono aumentati del 41% rispetto al 2002, a 57,5 milioni di euro, tutti realizzati con mezzi propri». Nel 2003 l'utile netto è stato di 39 milioni di euro, in crescita del 4,3% rispetto all'esercizio precedente e il rapporto tra profitti e fatturato è passato dal 5,7% del 2002 al 6,5 per cento.
I due amministratori delegati hanno trovato un'ideale divisione dei compiti, anche se per tutte le decisioni che riguardano il gruppo nel suo insieme si consultano e poi riferiscono al consiglio di amministrazione. «Ci siamo divisi territori e business, spiega ancora Gildo. Io seguo l'abbigliamento e, come aree geografiche, l'Europa e gli Usa, mentre Paolo segue il tessile e l'Asia». Ed è proprio a est che, ormai da più di vent'anni, la Ermenegildo Zegna ha guardato per crescere. «Nel 1978 fummo i primi ad aprire una filiale in Giappone: da allora abbiamo seminato con pazienza e siamo cresciuti con la potenza di un motore diesel, spiega Paolo. Ora che anche l'economia giapponese si sta riprendendo, siamo pronti a raccogliere i frutti: nel 2003 il fatturato retail è cresciuto del 10%, ma quest'anno potremmo fare ancora meglio».
In Cina invece, il gruppo Zegna è sbarcato per primo, nel 1991, aprendo un negozio a Pechino che esiste tuttora, a cui si sono aggiunti molti altri punti vendita. Oggi il gruppo ha 40 punti vendita in Cina, molti dei quali in città con 2-3 milioni di abitanti. Per presidiare uno dei mercati più promettenti dei prossimi anni, quello cinese, appunto, nel marzo del 2003 i fratelli Zegna hanno acquisito il 50% di SharMoon, un'azienda cinese di abbigliamento. è stata costituita una newco paritetica tra le due famiglie, e anche in questo il gruppo biellese ha stabilito un primato, la SharMoon Ez, che ha il controllo e la gestione delle attività di SharMoon.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/04/04 a cura di Pambianconews