Tod's chiude un 2003 all'insegna del consolidamento. I ricavi netti del gruppo, a cambi costanti, sono saliti a 387 milioni (+8,1% rispetto all'anno precedente), ma gli utili netti hanno ripiegato a 25,8 milioni (-28,2%). A cambi correnti, invece, il fatturato si attesta a 376,9 milioni (+3,7%). Ingente l'apporto della capogruppo Tod's, che ha realizzato ricavi per 313,9 milioni a cambi correnti. Confermata la proposta di dividendo a 0,35 euro per azione, in pagamento il 27 maggio, con stacco delle cedole il 24 maggio.
«La prevista diminuzione della redditività, ha sottolineato il presidente e amministratore delegato Diego Della Valle, è compensata dall'ulteriore rafforzamento del gruppo, che svolgerà sempre più un ruolo di primo piano nel settore del lusso». Come Bulgari, Tod's ha dunque superato gli scogli rappresentati dal dollaro debole e dall'instabilità geopolitica, due fattori tradizionalmente penalizzanti per il lusso italiano. A testimoniarlo c'è anche la posizione finanziaria netta, rimasta positiva per 31,7 milioni. Certo, i profitti si sono ridotti (quelli del marchio Tod's del 9,6%).
Ma il calo della redditività, fanno notare dal gruppo marchigiano, è legato al maggiore onere sul costo del lavoro (il 16,2% dei ricavi rispetto al 14,3% del 2002) e sull'utilizzo degli spazi vendita (dal 4,9% al 6,7%). Così, considerando i cambi correnti, il margine operativo lordo è sceso a 76,72 milioni (contro i 91,8 del 2002) e l'ebit a 43,7 milioni (contro i 63,2 dell'esercizio precedente): il risultato della gestione ordinaria è calato del 26%, a 46,8 milioni.
Estratto da Finanza&Mercati del 31/03/04 a cura di Pambianconews