Con una produzione al 40% in Cina, Marco Palmieri, Presidente e AD di Piquadro, difende la scelta di delocalizzazione produttiva, facendo sentire una voce diversa da quelle di accusa che sempre più spesso si levano contro chi opta per questo tipo di organizzazione. #'Quando vado in Cina vedo molti marchi italiani, spiega Palmieri. Ovviamente ci siamo anche noi, solo che questo sbarco noi l'abbiamo fatto in modo strutturato, vedendo la Cina non solo come importante mercato ma anche come un Paese per la produzione''.
Nell'organizzazione globale di un'azienda che conosce l'importanza della velocità di produzione e distribuzionee che ha saputo imporsi nel mercato degli accessori con una pelletteria di alto livello e ad alto contenuto tecnico, la Cina rappresenta sicuramente un'occasione da non perdere: #'Non possiamo accettare le accuse legate al fatto che produciamo in Cina. Lì ci vogliono al massimo dieci giorni per fare uno stampo, mentre in Italia ci vogliono tre mesi. Questo vantaggio ha un suo valore, ci permette di produrre a prezzi più bassi e di continuare a sviluppare il mercato. Perché dobbiamo far fallire le aziende per salvare il Made in Italy? Senza dimenticare il fatto che il guadagno permette di fare investimenti mirati anche allo sviluppo e alla tecnologia qui in Italia''.
Estratto da Modaonline.it del 31/03/04 a cura di Pambianconews