Svolta a sorpresa per Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Il prossimo 14 aprile l'assemblea della Dolce&Gabbana spa è chiamata infatti a dare il via libera alla proposta di trasformare l'azienda in una società a responsabilità limitata. La spa è stata costituita a maggio del 1988, tre anni dopo la nascita del marchio frutto del sodalizio artistico fra i due grandi stilisti, e attualmente vanta un capitale sociale di un milione di euro. Presieduta da Stefano Gabbana, la società controlla la Dolce&Gabbana Industria spa, principale licenziataria del gruppo nel comparto abbigliamento ed è a sua volta controllata al 90% da D&G srl, che gestisce appunto le holding operative del gruppo (gli altri soci sono tutti membri della famiglia Dolce).
Perché trasformare la spa in una srl? Una delle ragioni potrebbe essere quella di evitare l'adeguamento alla riforma Vietti. La maison milanese è quella che ha resistito meglio di altri alla crisi che ha colpito l'intero settore del lusso negli ultimi due anni: secondo le ultime stime degli analisti, infatti, se si fanno i conti con il mol 2003 (89,4 milioni) l'azienda presenterebbe un valore aggregato (compreso l'indebitamento) di 1,15 miliardi e le stime per il 2004 vedono addirittura una crescita del mol a 105 milioni.
Le previsioni sull'esercizio che verrà chiuso al 31 marzo parlano anche di un fatturato a quota 570 milioni, in crescita del 20% rispetto all'esercizio 2002-2003 e di un indebitamento in calo del 50 per cento. Sul fronte degli investimenti, oltre a quelli relativi alla distribuzione, la griffe ha anche avviato l'ampliamento dello stabilimento di Legnano aggiungendo altri 28mila metri quadri ai 15mila esistenti e stanziando a carico dell'esercizio 2003-2004 18 milioni di euro. Che si aggiungeranno ad altri 8 milioni destinati al potenziamento delle linee produttive degli accessori nello stabilimento di Incisa Valdarno (Fi).
Estratto da Finanza&Mercati del 30/03/04 a cura di Pambianconews