In bocca al lupo ai ragazzi di Lazard. Perché il compito che dovranno svolgere nelle prossime settimane i manager della merchant bank francese come advisor di casa Versace ricorda tanto mission impossible. Le questioni da risolvere sono parecchie. A cominciare dalla ricerca di un partner finanziario, possibilmente un fondo di private equity, disposto a investire fior di quattrini nella maison milanese attraverso un aumento di capitale riservato. Ma senza dimenticare la sistemazione della delicata situazione successoria. Fra i compiti di Lazard c'è anche di suggerire alla famiglia un'accorta gestione del dopo 30 giugno quando Allegra Beck, figlia di Donatella Versace, compirà 18 anni diventando proprietaria del 50% dell'azienda. E meno male che l'incubo del bond da 100 milioni di euro in scadenza a luglio si è allontanato dopo l'accordo firmato pochi giorni fa da Versace con Banca Intesa, per la ristrutturazione del debito.
Certo, il groviglio Versace viene da lontano. Ma i fili della matassa che Lazard, assistita da Credit Suisse First Boston, dovrà sbrogliare girano tutti attorno alla questione del debito. Banca Intesa, infatti, dovrà occuparsi di gestire l'organizzazione di un finanziamento per un massimo di 140 milioni di euro allo scopo sia di rimborsare il bond sia di finanziare il circolante. Ma sullo sfondo ci sono altri 117 milioni di indebitamento finanziario netto al 31 dicembre del 2003 (erano 130 milioni alla fine dell'anno precedente).
Mission impossible ha tanti aspetti. Si dice, ad esempio, che la ricerca del partner finanziario dovrà servire allo sviluppo del gruppo. Purtroppo, però, le ultime notizie disponibili riguardano una secca riduzione dei ricavi dai 480 milioni del 2002 a circa 400 milioni nel 2003. Senza contare i 5 milioni persi nel 2002 e quelli, non si sa ancora quanti, che probabilmente saranno stati persi anche nel 2003. Ed è questo il quadro non entusiasmante in cui un investitore finanziario dovrebbe investire i suoi soldi per acquistare una partecipazione compresa fra il 25 e il 30 per cento della società. L'obiettivo? Arrivare prima o poi in Borsa in modo da valorizzare il proprio investimento.
Estratto da Affari & Finanza del 29/03/04 a cura di Pambianconews