Il settore della moda, insieme a quello delle acque minerali e delle catene di distribuzione al dettaglio, è da alcuni mesi al centro dei riflettori soprattutto per le numerose operazioni di finanza straordinaria promosse dai principali protagonisti del mondo del private equity che stanno ridisegnando la mappa del mercato, in Italia e non solo. Nel 2003, solo per citare un dato dello studio Pambianco, vi sono state 55 operazioni di acquisizione di quote di capitale tra operatori italiani (Italia su Italia), cui si aggiungono altre 14 tra operatori italiani ed esteri (Italia su Estero), 7 tra operatori esteri e italiani (Estero su Italia) e 97 tra operatori esteri (Estero su Estero); oltre ai fondi private anche i principali gruppi italiani non sono stati a guardare, da Mariella Burani, a Gucci, a Mirato, da Tecnica a Golden Lady fino a Bulgari nella parte di acquirenti, mentre Fin.Part, Benetton, Prada e Stefanel hanno vestito i panni dei venditori.
Del resto per Frette, Cerutti e Pepper (proprietaria dei marchi Marina Yachting e Henry Cotton's) vi sarebbero già alcune manifestazioni d'interesse, avanzate da alcuni dai fondi più attivi nel settore come Bridgepoint, Henderson Capital e L-Capital (che controlla il 30% di Antichi Pellettieri, del gruppo Mariella Burani, a sua volta acquirente del marchio di calzature Andrea Pfister, già della Cerutti). Altra potenziale preda sarebbe BluFin, società carpigiana creata nel 1977 e controllata pariteticamente da Gianpaolo Tarabini Castellani e dalla moglie, la stilista Anna Molinari, che possiede i marchi Anna Molinari, Bluegirl e Bluemarine e che ha chiuso il 2002 con un fatturato di circa 83 milioni di euro (e 2,7 milioni di utile). Ancora in stand by, invece, il collocamento di Alberta Ferretti, nel cui capitale era entrato fin dal 2000 il Sanpaolo Imi Private Equity con una quota del 20% e che prima di sbarcare a Piazza Affari potrebbe decidere di accelerare la propria crescita per linee esterne, ovvero facendo a sua volta qualche acquisizione.
Nel settore della nautica, poi, i Cantieri di Baia hanno di recente visto l'ingresso del gruppo Antonveneta, attraverso il fondo chiuso Interbanca Investimenti Sud che ha recentemente sottoscritto un aumento di capitale riservato da 4 milioni di euro, mentre i Cantieri Itama, al momento controllato dal fondo Opera (78%) oltre che da Giovanni Malaga (2,6%), dal figlio del nuovo leader di Confindustria, Matteo Cordero di Montezemolo (2,6%), e da Alessandro Benetton (2%), paiono interessare ad una vecchia conoscenza di Piazza Affari, Ferretti (uscita dal listino alla fine del 2002 in seguito all'Opa promossa dal fondo chiuso Permira Europe II), oltre che ad Azimut e Benetti.
Estratto da Trend Online del 22/03/04 a cura di Pambianconews