Secondo i dati di Pambianco licensing, sulle griffe dell'occhialeria si accende lo scontro tra giganti: in poco più di due anni cinque big mondiali hanno infilato nei loro portafogli altre 11 “firme” in licenza, portando il totale a 74 su circa 300 disponibili. I marchi di proprietà dei produttori sono invece calati da 25 a 23.
Il risiko dei signori degli occhiali ha accentuato il processo di bipolarizzazione delle griffe: Sàfilo e Luxottica, hanno rafforzato, per numero e peso, i portafogli firme, mentre risultano indebolite De Rigo e Marcolin.
#La concentrazione delle licenze – osserva Carlo Pambianco, presidente dell'omonima società – nasce dalla grande forza distributiva dei gruppi che impongono le griffe della scuderia'.
Nell'ultimo biennio Sàfilo ha più che raddoppiato le licenze strappando il “peso massimo” Giorgio Armani (225 milioni di ricavi) a Luxottica e acquisendo la distribuzione di star americane come Jennifer Lopez, Liz Clairbone, Stella McCartney. Luxottica si è rifatta strappando Prada, Miu Miu e Jill Sander a De Rigo e acquisendo Versace e Versus. Metzler (nata dall'unione delle italiane Filos e United Optical con la tedesca Metzler) ha acquisito le griffe Revlon, Paloma Picasso, Longines e Van Laack. Marcolin ha subito un parziale ricambio di “sangue” e ha perso sei licenze, tra cui Fornarina, ma ha portato a casa marchi prestigiosi come Timberland e Kenneth Cole, che per quest'anno valgono – secondo Ubm – una crescita del 5% dei ricavi. Nella scuderia Marcolin però, rimangono brand molto trendy come Dolce & Gabbana (che vale 63 milioni, il 38% dei ricavi), Cavalli e Miss Sixty.
Dal portafoglio di De Rigo, invece, si sono sfilate cinque griffe (tra cui Prada, Miu Miu, Jill Sandre e Helmut Lang) e non è più utilizzato il marchio proprio Rolling, ma rimangono quelli forti come Sting e Police. Con l'uscita di Prada � osserva Maurizio Dessolis, direttore finanziario di De Rigo � ci mancheranno 30 milioni di ricavi, ma in tanti anni la griffe non ha prodotti utili apprezzabili.
Il risiko si è esteso, da qualche anno, alle catene retail di ottica, coinvolgendo finora Luxottica (prevalentemente negli USA e in Australia) e De Rigo (in Europa). Leonardo Del Vecchio potrebbe aggiungere ai 2500 negozi americani altri 2900, tra USA, Canada e carabi, della Cole National, sui cui pende un'opa da 600 milioni. Secondo Morgan Stanley, oggi Luxottica controlla il 15,9% dei punti vendita americani, che con Cole National salirebbe al 23,5% molto avanti rispetto a Wal Mart Storse e Eye Care che si barcamenano al 2,8 e al 2,6%.
E nel 2004? #I giochi per arruolare le griffe – conclude Pambianco – sono ormai fatti, tranne casi di divorzio', resi peraltro più difficili da un mercato che Morgan Stanley ritiene stabile e in cui il recupero di fatturato e margini sarà lento.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 15 marzo 2004 a cura di Pambianconews