Valextra riparte dal lusso, e lo fa tornando all'antico. Il primo segnale del nuovo corso avviato da Massimo Suppancig, da poco meno di un anno amministratore delegato e socio di minoranza di Valextra, sarà l'inaugurazione, ad aprile, del negozio in Via Manzoni a Milano: un'intera palazzina di proprietà, a pochi passi dalla Scala, destinata a diventare, entro settembre, il quartier generale dell'azienda milanese specializzata in pelletteria (borse e valigie). Creata nel 1937 da Giovanni Fontana, Valextra aveva conosciuto grandi successi e un lento declino a partire dagli anni 70, dopo la morte del fondatore. Passata sotto il controllo del gruppo Louis Vuitton e poi di Samsonite, l'azienda era poi approdata nel 2000 alla Carfin 92, holding della famiglia Camminati (Emanuele Camtinati Molina è l'attuale presidente di Valextra). Da qui inizia la svolta, con l'arrivo di Suppancig.
Il progetto di Suppancig è definito: ricreare la casa di beni di lusso degli anni 60, avendo come punto di riferimento la francese Hermès. Per ricostruire la linea aziendale sono stati #'riassunti'' 45 artigiani: «Uno di loro, spiega Suppancig, ha 44 anni di anzianità in Valextra e ora è impegnato a insegnare ai giovani». «Il nostro è un investimento a lunga scadenza,
sottolinea l'amministratore delegato, siamo in una fase evolutiva, ma non abbiamo troppa fretta di crescere, non abbiamo l'imperativo di aprire un punto vendita dopo l'altro. Ora è stato ripulito il passato, molti negozi sono stati chiusi perché giudicati inadeguati. Nel 2003 il fatturato non ha superato i 6 milioni di euro, con 80 dipendenti circa».
Da settembre l'attenzione sarà focalizzata sulla distribuzione, soprattutto all'estero. Dopo il corner da Bergdorf Goodman a New York, saranno selezionati altri punti vendita, negli Usa, in Giappone e in Europa (soprattutto in Germania), parte di proprietà, parte in franchising, con l'obiettivo di arrivare a una cinquantina. La crisi in cui il mondo del lusso sembra ancora dibattersi non preoccupa Suppancig: «Per assurdo spiega, questo è il momento migliore per partire. C'è una volontà di tornare ai pezzi unici, molto particolari e di grande tradizione. E questo è il patrimonio della vecchia nuova Valextra».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 9/03/04 a cura di Pambianconews