Il prezzo pieno non va più di moda. Tutti vogliono i vestiti griffati, ma nessuno vuole pagarli al massimo della loro espressione in euro. Un po' perché la gente, anche chi ha molti soldi in tasca, non ha più voglia di superpagare gli eccessi, un po', perché in effetti di soldi ne girano meno. Basta un dato per capire quanto la vendita della merce scontata stia lievitando: nella stessa stagione il 40% della merce viene venduta a prezzo ridotto, secondo una stima di Sistema Moda Italia. Anche chi fa vestiti extralusso a livello internazionale, nessuno esente, segue delle politiche di sconti. C'è chi lo fa in maniera più eclatante e chi in modo molto raffinato, con vendite specialissime, eccezionali. Se il mercato vuole questo, chiaro che negozi e aziende rispondono alle attese. Cosa fanno le boutique monomarca o multimarca? Vendite speciali prima dei saldi ai clienti affezionati. Poi cominciano le promozioni ufficiose fino all'arrivo dei saldi veri e propri che tendono a durare sempre più a lungo.
In giro per l'Italia, concentrati soprattutto nel nord, ci sono outlet, spacci aziendali, stocchisti e via dicendo. Sono circa 2000 i punti vendita di questo tipo. Gli outlet, che sono le forme più strutturate di vendita #a saldo', diventano sempre più numerosi. In quattro anni, in Italia, ne sono stati aperti 8 per un totale di 187 mila metri quadrati di superficie di vendita e nel 2006 il numero va al raddoppio (dati di Pantheon Retail). Nel 2000 è nato il primo a Serravalle di McArthur Glen e già oggi l'Italia è al terzo posto per numero di outlet in Europa, subito dopo la Gran Bretagna e la Francia. «Outlet e spacci nel 2003 hanno rappresentato l'1,4 delle vendite totali della spesa di abbigliamento e accessori in Italia. Una cifra ancora modesta, ma con buone prospettive di crescita», fanno sapere da AcNielsen Sita.
«Sono una risposta a quello che chiede il mercato, spiega Vittorio Missoni, amministratore delegato della maison Missoni. L'outlet è una realtà a tutti gli effetti. E' il saldo ufficializzato. Anzi, c'è chi crea abiti appositamente per questo canale distributivo usando tessuti di fine stagione, rimanenze con costi più bassi, sfruttando magari produzioni più economiche. Come fa Calvin Klein in America». Opportunità, ma anche boomerang, in un certo senso. Questa politica degli sconti non porta ad inflazionare il marchio? «E' fondamentale per ridurre i magazzini anche se l'altro lato della medaglia è che la merce si dequalifica saldandola, risponde Missoni. E' uno strumento meno necessario per chi fa prodotti classici, mentre diventa fondamentale per chi realizza vestiti supermoda che si bruciano nel giro di una stagione». E le tradizionali boutique multimarca come reagiscono a questa marea di abiti scontati? «Dovendo contrastare la concorrenza degli outlet vogliono avere prodotti talmente speciali ed esclusivi da non doverli svendere».
Estratto da Affari & Finanza del 8/03/04 a cura di Pambianconews