Dollaro e yen deboli non impediranno la crescita dello shopping di prodotti di lusso in Italia da parte di turisti americani, giapponesi, russi e arabi. Almeno queste sono le previsioni di Global Refund Italia, società leader che gestisce il servizio di rimborso dell'Iva a favore dei turisti non residenti nella Ue. Lo shopping di questi ultimi incide in misura rilevante sui ricavi delle top brand: in Italia supera la metà del fatturato. Nel 2004 Global Refund stima che il tax-free shopping in Italia dei turisti extra-Ue aumenterà del 14%, grazie alla maggiore spesa di americani (+23%), giapponesi (+11%) e al costante sviluppo dei russi (+8%). Complessivamente dovrebbe arrivare a 1.250 milioni, con uno scontrino medio in crescita di 5 euro (+1%) a 615. Il 2003 è stato un anno da dimenticare per il tax free shopping in Europa, anche se nel mondo è cresciuto del 5% a 17,6 miliardi. Paesi come Germania e Francia hanno registrato contrazioni, rispettivamente, del 6 e del 5 per cento. L'Italia ha perso addirittura il 15% a 1.100 milioni (con più di 1,8 milioni di operazioni), mentre le performance migliori sono state realizzate da Svizzera (+15%), Regno Unito (+13) e Austria (+11%).
I bilanci 2003 delle top brand sono stati appesantiti dalla debolezza del dollaro. E anche per quest'anno la musica non dovrebbe cambiare: alcune importanti banche d'affari internazionali paventano addirittura che il cambio possa sfondare la soglia degli 1,30. Come spiegare le stime rosee di Global Refund Italia? Le previsioni si basano su un cambio medio annuale euro-dollaro di 1,20, «inferiore ai corsi attuali, ammette Luigi Gallazzini, amministratore delegato di Global Refund Italia, ma quello che conta è che quest'anno non si ripetano eventi come la guerra in Irak, la Sars o lo scivolamento della Borsa americana. Del resto, nel 2003 in Italia sono arrivati pressochè lo stesso numero di turisti americani, ma essendo calata la fiducia è crollata anche la spesa. Oggi invece la ripresa economica Usa è tangibile e ciò incide molto sulla propensione al consumo».
«Lo shopping dei russi, aggiunge Gallazzini, ha continuato a crescere anche nel 2003, che pure è stato un anno pessimo. Pertanto la stima dell'8% di sviluppo nel 2004 è molto conservativa. E l'attenzione dei russi si è concentrata moltissimo su Milano e Roma e meno su Rimini, come in passato». Tra le nazionalità emergenti vanno segnalati i turisti arabi, in particolare quelli provenienti da Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi, da diversi anni presenti nel Nord Europa, «ma che ora, aggiunge Gallazzini, sembrano attratti dall'Italia. Per quest'anno stimiamo una crescita vicino al 130 per cento». Da non dimenticare i turisti cinesi: quest'anno in Europa ne dovrebbero arrivare 23 milioni.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/02/04 a cura di Pambianconews