Sfileranno anche a in Russia e negli Stati Uniti gli occhiali made in Italy. A sostenere l'iniziativa è un accordo, fresco di firma, tra il Ministero per le attività produttive e il Mido, il più importante salone internazionale dedicato all'occhialeria. «Dal 9 al 13 marzo, anticipa il presidente di Mido, Cirillo Coffen Marcolin, saremo alla Fiera di Mosca. Poi faremo subito rotta verso New York dove, dal 26 al 28, parteciperemo a Vision Expo di New York». Un altro passo avanti per le imprese tricolore, incoraggiate a mettersi in vetrina all'interno delle grandi manifestazioni oltre confine, per due buone ragioni: la necessità di internazionalizzarsi sempre più per battere la concorrenza e il fatto che l'esperimento dell'anno scorso (la partecipazione al salone di Parigi, in autunno) ha dato buoni risultati.
A proposito di risultati, gli ultimi in arrivo dall'Anfao (l'associazione nazionale fabbricanti articoli ottici) riportano ancora cifre con il segno meno: nel periodo gennaio-settembre 2003 il totale delle esportazioni (tra lenti, montature e occhiali da sole) è in ribasso del 2,89 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. In compenso il bilancio registra un'altra flessione che per l'industria italiana è una vittoria: le importazioni sono diminuite del 10,32 per cento. Considerando le voci una per una, si vede che ad avere la peggio sono gli occhiali da sole, che hanno ridotto le loro esportazioni del 7,04 per cento, contro una consolante flessione delle importazioni del 18,44 per cento. Una performance che le imprese italiane si aspettavano. «E' ovvio, racconta Marcolin, che in periodi di congiuntura sfavorevole, la prima cosa che ne risente è il fashion. Tutti quei prodotti, cioè che sono voluttuari. Nella fattispecie, non dimentichiamo che proprio gli occhiali da sole sono quelli che negli anni d'oro del made in Italy, hanno avuto la maggior crescita. Nel bene e nel male».
Previsioni sulla stagione 2004?
«Fermo restando che il supereuro si fa sentire, le esportazioni dell'occhialeria italiana si fanno largo nel mondo. Tra i maggiori paesi che ci fanno ben sperare c'è la Germania che già l'anno scorso non ha ridotto l'acquisto delle due lenti made in Italy. Proprio il mercato tedesco, nel momento in cui riprenderà anche la Francia e la Spagna, sarà la locomotiva delle vendite in Europa. Ma ci aspettiamo una buona accelerazione anche dalla Russia e dai “vecchi” paesi dell'Est e da quelli della Nuova Unione europea allargata».
Per quanto riguarda l'estremo oriente?
«Il Giappone, se come sembra recupererà la sua forza economica, sarà un buon mercato di sbocco. Più difficile prevedere cosa accadrà in Cina e nel resto del Far East: in quell'area comunque, una ripresa dell'economia non più frenata dalla Sars e facilitata dalle manovre sui cambi, potrebbe portare un recupero del 910 per cento sul fronte delle nostre esportazioni. Sempre che, la vicenda dei polli non faccia riprecipitare gli scambi».
Estratto da Affari & Finanza del 9/02/04 a cura di Pambianconews