A fine novembre ha aperto la strada Belfe, poi è stata la volta di Incotex e poi ancora di Nervesa, per finire in questi giorni con Prandina. In poche settimane quattro importanti aziende venete di abbigliamento hanno cambiato proprietà. Segno che il settore, dato da anni in caduta libera, ha potenzialità nascoste che attirano investimenti. Marco Tempestini, presidente del raggruppamento tessile-abbigliamento di Confindustria Veneto, ammette che vi sono importanti elementi di appeal. E Sergio Spiller, responsabile dei tessili Cisl, conferma che dopo un 2003 chiuso male il 2004 si apre con qualcosa di più che sensazioni positive.
Base di rilancio del settore è il know how storico di queste aziende: «Sui mercati, spiega Tempestini, siamo penalizzati dai costi che non sono competitivi ma il made in Italy ci permette di aggirare l'ostacolo e continuare un'espansione intelligente purchè si punti sull'eccellenza». «Il marchio, il posizionamento, aggiunge Spiller, sono patrimoni in grado di determinare una svolta anche senza ricorrere a delocalizzazioni». Un termine, quest'ultimo, che Pierluigi Mancinelli, nuovo amministratore delegato e socio di maggioranza di Prandina, non sono vuole sentire. «Il nostro futuro, dice, sarà in un posizionamento ancora più alto ed esclusivo». Nei piani di Mancinelli ci sono un incremento del fatturato del 50% in tre anni rispetto ai 30 milioni del 2003, un affinamento della rete distributiva e la valorizzazione dei marchi.
Parallelo il percorso che Gianfranco Nebbia e Gianluca Baratieri, nuovi direttore generale e presidente, hanno immaginato per Nervesa, società rilevata dal liquidatore ma che già quest'anno dovrebbe raggiungere il break even. L'obiettivo triennale è raddoppiare il fatturato fino a 25 milioni. «Abbiamo rinnovato la licenza di Acquascutum, dice Baratieri e ne abbiamo altre di spicco in portafoglio ma vogliano soprattutto lanciare il nostro marchio Nervesa. Nell'azienda abbiamo investito 18 milioni di euro e siamo convinti di avere fatto la scelta giusta».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 5/02/04 a cura di Pambianconews