Secondo trimestre difficile, quello concluso il 27 dicembre scorso, per il gruppo americano Sara Lee, attivo in diversi campi, dagli alimentari all'abbigliamento intimo. La unit focalizzata su questo specifico settore è stata penalizzata da un rallentamento del business e dall'aumento dei prezzi delle materie prime, soprattutto del cotone.
Nel secondo trimestre l'utile netto di Sara Lee è sceso del 10% rispetto all'analogo periodo di un anno fa, a quota 312 milioni di dollari. In salita le vendite, che si sono portate avanti del 5% raggiungendo i 5 miliardi di euro, grazie anche al cambio valutario favorevole. La unit focalizzata sull'underwear ha incassato un -2,2% nelle vendite, pari a 1,64 miliardi di dollari, in seguito al decremento del sell-out di maglieria in Europa e a un mercato piuttosto fiacco anche negli States.
L'utile operativo di questa unit ha addirittura accusato una discesa del 36,5%, a quota 132 milioni di dollari: fra le cause principali, l'elevato costo del cotone.
Se si considerano i sei mesi, la divisione Underwear and Intimates ha visto le vendite calare del 3,7% in confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, totalizzando 3,2 miliardi di dollari. -38,6% sul fronte utile netto, per una cifra di 259 milioni di dollari. In questo stesso arco di tempo le vendite del gruppo hanno invece messo a segno un +4% (9,7 miliardi di dollari), ma l'utile netto si è ridotto del 17,3% a 542 milioni di dollari.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/01/04 a cura di Pambianconews