C'è molta attenzione in questi giorni alla trattativa che si sta svolgendo in casa Finpart per Cerruti e che, nonostante i recenti movimenti nel capitale, è seguita ancora direttamente dall'ex azionista di riferimento, Gianluigi Facchini. La società starebbe, infatti, per cedere il marchio in licenza. Per l'uomo sarebbe vicina una definizione con Marzotto (tentativi erano stati fatti anche con altri, come Zegna e Corneliani), mentre per la donna il discorso sarebbe ormai in dirittura d'arrivo con Maska (ex gruppo Finpart, di recente ceduta a una società di nuova costituzione). Il punto ancora da definire sarebbe al momento quello dell'entry fee: per dare la licenza di Cerruti, Finpart chiede il pagamento di un «quantum», naturalmente il più alto possibile.
Come è noto, la società si trova in una situazione finanziaria critica, è una delle «sorvegliate speciali» della Consob e deve rimborsare a breve un bond importante, e per questo in Borsa i titoli sono sotto tiro. Ecco perché è di fondamentale importanza incassare il più possibile subito. La cessione della licenza, anziché del marchio, consentirebbe tra l'altro di aggirare l'ostacolo di eventuali revocatorie nel caso di fallimento della società. Anche se aprirà un problema occupazionale non di poco conto.
E anche in Gucci dopo molta attesa si profila una soluzione. Più che i nomi sui sostituti di Domenico De Sole e di Tom Ford, è interessante capire la struttura che sembra emergere e che potrebbe ricalcare il modello già seguito da Lvmh: una sorta di «coordinatore» del settore moda con sotto di sè società operative ben separate l'una dall'altra e dotate di forti e solidi capi-azienda.
Estratto da CorrierEconomia del 26/01/04 a cura di Pambianconews