Quando nel 2000 Lew Frankfort ha iniziato a spingere Coach Inc verso le acque irrequiete del mondo della moda di lusso, lo ha fatto tenendo ben presente il posizionamento del suoi concorrenti. Così, a differenza di altre società del lusso americano, Coach ha attraversato l'Oceano solo per andare in Giappone, lasciando perdere l'Europa Oggi, la sua scelta pare più che ragionevole. « Coach è felice di non essere in Europa» spiega Michael Devine, direttore finanziario di Coach. Questo anche alla luce dei recenti dati di società concorrenti che mostrano una crescita del mercato europeo ancora al rallentatore.
Il Giappone è in parte responsabile della performance di Coach nel secondo semestre del 2003, che ha superato le attese degli analisti. La scorsa settimana la società ha annunciato una crescita dei profitti netti del 62% a 137,8 milioni di dollari nel secondo semestre del 2003, su un fatturato pari a 669,9 milioni di dollari, in crescita del 34%.
In un incontro con gli analisti, la scorsa settimana, Lew Frankfort, amministratore delegato di Coach da nove anni, ha spiegato che il continuo flusso di buone notizie si può attribuire principalmente al forte miglioramento del margini La crescita delle vendite dl borse e accessori di fascia alta e a prezzo pieno e l'aumento della richiesta dl prodotti, realizzati con materiali misti e pieno costosi della pelle, hanno portato i margini lordi al 74% nel quarto trimestre del 2003, mentre í margini operativi dovrebbero arrivare al 30% nel primo semestre di quest'anno.
Gli analisti puntano sull'apertura di nuovi negozi negli Stati Uniti e in Giappone per sostenere gli alti tassi di crescita e l'aumento delle quote di mercato. Devine parla dl un mercato americano pronto ad accogliere ben 350 negozi Coach nei prossimi quattro o cinque anni, un centinaio oltre a quelli già esistenti. In Giappone invece si parla di una crescita di 10 negozi l'anno. Gli investimenti per ora non preoccupano l'azienda che è riuscita a tenere sotto controllo le spese e non è indebitata.
Estratto da CorrierEconomia del 26/01/04 a cura di Pambianconews