Nel 2003, secondo la società di consulenza Pambianco Strategie di Impresa, le M&A nel settore sono state 174, in aumento del 7% sull'anno precedente, con un forte incremento di quelle messe a segno da investitori istituzionali (+46%). Prosegue perciò il processo di consolidamento che dal 1998 ha registrato 829 compravendite e ha subito un'unica frenata nel 2001 (-2%), peraltro dopo due anni boom come il 1999 e il 2000 (+30%).
«Da un lato, ha sottolineato Carlo Pambianco, le piccole aziende hanno sofferto molto la crisi e quindi hanno deciso di cedere la mano». Fenomeno di cui hanno approfittato, per esempio, i gruppi Burani (4 acquisizioni), Gucci (2) e Bulgari (1). «Dall'altro, ha proseguito il consulente, alcuni importanti gruppi hanno trovato difficoltà a integrare marchi e aziende acquisite, e hanno perciò avviato le dismissioni degli asset meno strategici». Così Fin.part (4 cessioni), Prada (che ha venduto la maggioranza di Church's) e Benetton (l'abbigliamento tecnico). Ma anche Lvmh, per cui, dopo la cessione di Ebel, già si parla di una progressiva uscita dagli orologi di lusso.
Estratto da Finanza&Mercati del 16/01/04 a cura di Pambianconews