A Firenze c'è ancora chi li guarda con aria di sufficienza, anche se la corsa dei fratelli Marcello e Corrado Fratini appare sempre più rapida. Hanno comprato dalla famiglia Orlando la storica sede della Smi, sono alleati con gli Antinori nel vino, sono entrati e usciti con una buona plusvalenza dall'operazione che nel 1999 li portò al controllo del 20% del prestigioso marchio Van Cleef. Insomma, quanto basta per fare dei figli di quel Fiorenzo, che nel dopoguerra creò una piccola fortuna prima raccogliendo stracci e vecchi abiti tra Prato e Firenze, quindi inventando il jeans italiano con il marchio Rifle, due buoni candidati per un ruolo da ballerini di prima fila nel mondo economico e finanziario.
L'ultimo colpo è stato siglato pochi giorni prima di Natale rilevando da Banca Intesa un immobile di 16 mila metri quadrati nella storica via Tornabuoni. Un investimento da circa 65 milioni di euro il cui obiettivo è la realizzazione di una galleria commerciale nel salotto buono della città. L'altro grande fronte su cui sono impegnati Marcello e Corrado, rispettivamente presidente e vicepresidente di Fingen (la holding che controlla Fingen apparel e Fingen real estate, il cui consolidato nel 2003 supererà i 350 milioni di euro), è quello degli outlet. A partire dal 1999 la famiglia di origine pratese ha dato avvio, in accordo con il gruppo anglo-americano McArthurGlen, alla realizzazione di grandi centri commerciali. Così, nel 2004 agli outlet di Serravalle Scrivia e Roma Castel Romano (inaugurato nel novembre 2003 da Simona Ventura), si aggiungerà un nuovo centro per lo shopping di 20 mila metri quadrati a Barberino di Mugello.
Il passo successivo sarà poi l'apertura a Napoli, dove l'insediamento voluto da McArthurGlen e Fingen real estate avrà una superficie di quasi 25 mila metri quadrati e richiederà un investimento di oltre 70 milioni di euro. A contendersi con il mattone la passione dei fratelli Fratini resta, naturalmente, il mercato della moda. Settore presidiato da tempo attraverso Fingen apparel, guidata da Antonio Arcaro, che in portafoglio detiene le licenze per la produzione del marchio Calvin Klein in Europa e in Asia, la licenza di Guess per il Vecchio continente e, dopo l'acquisizione di Sicem all'inizio del 2003, le licenze per produrre Armani uomo, Krizia e Rocco Barocco. L'unico marchio controllato è Cotton Belt, il nome della linea di jeans italiana che ha sostituito il marchio Rifle, confluito dopo la morte del fondatore sotto il controllo dei cugini di Corrado e Marcello.
Estratto da Milano Finanza del 3/01/04 a cura di Pambianconews