La bilancia commerciale italiana torna in attivo a ottobre, grazie all'export extra-Ue, mentre resta difficile il fronte europeo. Secondo l'Istat gli scambi con l'estero hanno messo a segno un attivo di 2.658 milioni di euro, contro i 1.522 milioni all'attivo dell'ottobre 2002. Su base annua, le esportazioni globali (25,905 miliardi di euro) sono aumentate dello 0,3%, mentre le importazioni (23,247 miliardi di euro) sono calate del 4,3 per cento. I dati destagionalizzati ribadiscono che la dinamica degli scambi è favorevole alle esportazioni, che sono cresciute del 3,1% nei confronti di settembre, nonostante il super-euro; stabili le importazioni, meno cara la bolletta energetica.
Per il viceministro delle Attività produttive, Adolfo Urso, si profila una svolta per il made in Italy: «Negli ultimi tre anni, una sola volta le nostre imprese erano riuscite a esportare più di quanto è loro riuscito nell'ottobre 2003, collocando nel mondo prodotti per quasi 26 miliardi; stiamo per uscire dal tunnel, una crisi lunga 9 mesi». «Il dato di ottobre, spiega il viceministro, è significativo, perchè, analizzandolo in termini destagionalizzati, e perciò omogenei rispetto ai dati dei mesi precedenti, manifesta un tasso di incremento, rispetto a settembre, di tutto rispetto (+3,1%), tanto più importante visto che già le esportazioni di settembre avevano sensibilmente migliorato quelle del mese precedente».
«Se le prospettive di miglioramento per l'Europa, conclude Urso, si riveleranno esatte, come sembra si stia già verificando per gli Usa, l'Italia che esporta avrà certo modo di recuperare i forti cali di vendite registrati, ancora nel 2003, nei confronti dei partner Ue. E, in particolare, di quelli che rappresentano quote significative per il nostro export e che la situazione di crisi ha fortemente frenato: Francia e Germania, soprattutto, con cali dell'ordine del 5% nei primi 10 mesi dell'anno rispetto ai livelli del 2002».
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/12/03 a cura di Pambianconews