Di questi tempi, puntare in Borsa sulle azioni del lusso è diventato sempre più rischioso. Le prospettive di ripresa dell’industria ancora incerte, associate al significativo apprezzamento che ha interessato le azioni dei maggiori gruppi europei negli ultimi mesi lasciano intravedere limitati margini di apprezzamento per il luxury goods. La pensano così gli analisti di Morgan Stanley, che recentemente hanno abbassato il giudizio complessivo sul comparto da inline a cautious in un dettagliato e analitico report dal titolo emblematico: There’s No Value Here (Qui non c’è valore). «Ai livelli attuali, scrivono gli analisti della banca d’affari, le quotazioni delle maggiori case di moda del Vecchio Continente appaiono in linea o poco al di sotto dei nostri prezzi obiettivi. Difficilmente quindi si spingeranno avanti nei prossimi mesi».
Relativamente all’andamento del comparto sono solo due le società che, a giudizio del broker americano, faranno meglio dei concorrenti, ovvero l’inglese Burberry e la svizzera Richemont. Su entrambe le società è stato reiterato il rating overweight con un target price rispettivamente a 3,7 sterline e 31 franchi svizzeri. Per Gucci, Hermés e Lvmh, invece, il giudizio è equal weight, come dire le azioni si muoveranno in linea con il mercato. Mentre underweight sono state valutate le azioni Swatch e Bulgari. Nonostante un giudizio complessivamente positivo sui conti, l’ufficio studi di Morgan Stanley ritiene le azioni della casa di moda guidata da Francesco Trapani eccessivamente care. Con un valore di mercato che attualmente si aggira poco sopra i 7 euro, il broker giudica il prezzo giusto della maison romana pari a 5,2 euro.
Ma la decisione di Morgan Stanley di abbassare a cautious il rating sul comparto del lusso risente anche di motivazioni che prescindono da fattori industriali. E che, invece, sono legate alle scelte di portafoglio. Con la Fed che, secondo Morgan Stanley, alzerà i tassi di interesse nel secondo trimestre del 2004, diventa più rischioso secondo la banca d’affari puntare sui titoli cosiddetti ciclici. E tra i settori ad alto beta, quello del lusso è secondo solo alla tecnologia. Generalmente, concludono da Morgan Stanley, i titoli ciclici cominciano a sottoperformare il mercato circa tre mesi prima della stretta monetaria. Per chi non ama il rischio, quindi, dovrebbe essere scoccata l’ora della cautela.
Estratto da Affari & Finanza del 1/12/03 a cura di Pambianconews