In forte crescita, concentrato e competitivo a livello globale: queste le caratteristiche del settore nautico italiano, secondo una ricerca di Pambianco Strategie di Impresa.
Il valore della produzione mondiale della nautica da diporto è di 14.600 milioni di euro, di cui 1.388 milioni (il 10%) riconducibili ad aziende italiane. Il dato più interessante riguarda però la crescita, come sottolinea Carlo Pambianco: «Confrontando i bilanci delle aziende italiane con quelli delle aziende estere, si nota che il fatturato delle barche made in Italy nel 2002 è aumentato del 25,5% contro il 10,4% dei produttori stranieri».
Restando in tema di scenari internazionali, Pambianco non dimentica la Coppa America: eventi sportivi internazionali simili possono avere un impatto positivo sul settore, ma più come «diffusione della cultura della barca», che come reale impatto sul giro d'affari. Ricavi e utili mostrano che la nautica italiana è già competitiva a livello globale. E nel, settore superyacht (imbarcazioni da oltre 24 metri, Ndr), l'Italia è leader di mercato. Su 505 superyacht prodotti nel mondo nel 2002, 170 sono stati fatti in Italia, pari a una quota di mercato del 34%, superiore a quella di Usa e Olanda.
Nella fascia alta del mercato quindi, la nautica da diporto è in linea con le posizioni occupate dal made in Italy in altri settori, come la moda, dove aziende modello, Giorgio Armani, Dolce&Gabbana, Bulgari, solo per fare alcuni nomi, hanno utili, margini e quote di mercato simili», aggiunge Pambianco. Ultimo punto da sottolineare è la concentrazione, risultato di un processo auspicabile anche per la moda. Tre gruppi, Ferretti (333 milioni di euro di fatturato), Azimut (312) e Rodriguez (114), realizzano il 60% del giro d'affari del campione di bilanci esaminato e il 52% della produzione italiana.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/11/03 a cura di Pambianconews