Al quartier generale della Safilo, secondo produttore mondiale di occhiali, l’affondo di S&P non è piaciuto. Ieri mattina l’agenzia di rating ha sciolto le riserve. Il rating della capogruppo, sotto osservazione da settembre, è stato abbassato alla singola B (era BB-), così come quello sui 650 milioni di prestiti bancari garantiti. è andata peggio al bond 9,625% maggio 2013, sul quale il giudizio scende da B a CCC+. Tutti i rating restano inoltre sotto osservazione con implicazioni negative. «Esprimiamo il nostro vivo disappunto per una decisione che ci sorprende», afferma Roberto Vedovotto, amministratore delegato di Safilo.
«I risultati sono molto deboli e al di sotto delle aspettative», hanno ribattuto gli analisti di S&P. Le vendite nette sono diminuite del 2,3% a 673,9 milioni, «soprattutto a causa dell’effetto cambi», spiega l’azienda nella relazione al 30 settembre. In effetti, il gruppo controllato da Vittorio Tabacchi ha venduto 19 milioni di occhiali (+7,3%) contro i 17,7 milioni al 30 settembre 2002, mentre il fatturato del terzo trimestre è salito del 9,6 per cento.
L’ad Vedovotto ha annunciato una serie di interventi sulla struttura dei costi, tra cui la chiusura di uno stabilimento in Austria. «L’effetto combinato della riduzione dei costi e la crescita dei ricavi riporterà la società agli storici livelli di redditività», promette il manager. Qualche buon segnale si è visto a ottobre: «è stato un mese record nella storia dell’azienda, continua Vedovotto, abbiamo registrato ordini per 110 milioni». Nel quarto trimestre la tendenza sembra essersi invertita e «la congiuntura comincia a dare segnali incoraggianti».
Estratto da Finanza&Mercati del 27/11/03 a cura di Pambianconews