Il mantenimento della competitività italiana in un mercato sempre più globale costituisce un argomento di grande attualità e di vitale interesse per le nostre aziende.
Proprio in quest'ottica la Camera di Commercio di Como su richiesta delle associazioni nazionali e territoriali ha avviato un progetto che riguarda il settore Tessile/Abbigliamento, denominato appunto #'globalizzazione sostenibile''.
Si tratta di una iniziativa che è nata di comune accordo con la Camera di Commercio di Varese e che si prevede di estendere in tutta Italia, coinvolgendo le altre Camere di Commercio dei poli tessili italiani.
L'idea che ha spinto la Camera di Commercio ad avviare il progetto globalizzazione sostenibile nasce dalla convinzione che il mantenimento della competitività non può essere affidato ad atteggiamenti e iniziative di natura puramente protezionistica, una tutela del tutto acritica.
E' invece necessario che il prodotto nazionale sia percepito per la sua effettiva qualità, valorizzando ciò che si produce in Italia e come lo si produce:
tutelare il consumatore significa anche renderlo conscio della qualità del prodotto che acquista.
E' ben noto agli addetti al settore che non è ancora sufficientemente percepita dal consumatore la discriminante tra prodotti provenienti da paesi esteri, che hanno nel prezzo la loro principale forza competitiva, e i prodotti nazionali che uniscono alle qualità di prestazione e di tutela della salute, la qualità del ciclo produttivo da cui nascono, il rispetto dell'ambiente, dei diritti sociali dei lavoratori e dei principi etici deontologici.
Occorre, quindi, informare meglio il consumatore sul contenuto di qualità intrinseca caratteristica dei prodotti tessile italiani, oltre che sul rispetto di tutte le regole in fase di produzione degli stessi.
Per farlo in modo accurato è necessario dare risposta chiara ad alcuni quesiti, tra i più significativi:
– I prodotti tessili venduti in Italia rispettano i requisiti dettati dalle nostre disposizioni legislative?
– Quale è la differenza esistente tra i prodotti Made in Italy e prodotti di altra origine?
-Il consumatore è nella condizione di scegliere che cosa compra in modo da effettuare scelte consapevoli?
Alla luce di quanto sopra la Camera di Commercio di Como, sollecitata dalle associazioni di categoria e nel quadro di una attività di controllo sulle rispondenze dei prodotti immessi sul mercato ai requisiti di legge,ha ritenuto di avviare una indagine conoscitiva, che nella prima fase darà risposta alle seguenti domande:
– L'etichettatura di composizione apposta sui capi di abbigliamento è corretta indipendentemente dall'origine del prodotto?
– L'etichettatura di manutenzione è presente ed è altrettanto corretta?
– I prodotti tessili rispettano le normative in materia di tutela della salute del consumatore?
– Le caratteristiche prestazionali dei prodotti rispettano le esigenze di resistenza alle sollecitazioni di uso?
Per l'attuazione dell'indagine, la Camera di Commercio ha dato incarico al Tessile di Como di sviluppare un'adeguata campagna di analisi sui prodotti presenti in commercio attraverso i diversi canali distributivi ( grandi distribuzione, negozi ed ambulanti)
Il risultato di questa ricerca fornirà un quadro oggettivo e statisticamente significativo del livello qualitativo del Made in Italy rispetto ai prodotti di importazione.
Dai dati che emergeranno potranno scaturire le azioni più opportune per la tutela e la valorizzazione di un settore importante per la economia nazionale quale è quello del Tessile/Abbigliamento.