Roberta, azienda nata nel 1975 alle porte di Bergamo, è stata messa all'asta nel 1999. Il marchio fu acquisito dal gruppo Ladyberg. Poi nel dicembre 2002 ha cambiato di nuovo proprietà, passando alla Pompea spa, di proprietà della famiglia Rodella.
L'uomo che ha messo le mutande alla recessione si chiama Adriano Rodella, ha 62 anni e la licenza elementare. Quando i calzifici erano solo piccole imprese, lui costituisce un polo. Poi tramuta la lycra in un materiale alla moda e #'reinventa i collant'': Vende la sua azienda agli americani e con un gruppo di altri imprenditori rilancia Pompea, puntando sul collant e l'intimo senza cuciture. Oggi è il presidente di un impero. Accanto a lui i figli, Alberto e Alessandro, il nuovo amministratore delegato Paolo Braguzzi e una squadra di 1.190 persone in Italia e 730 all'estero: «Ma per il 2004 ho in mente un incremento dell'organico».
L'impero Pompea, di cui Rodella è il presidente, detiene anche i marchi Glamour, Barbie intimo e calze, Mimì e Glory (destinati al mercato spagnolo), e per il 2004, spiega Paolo Braguzzi, amministratore delegato, «investirà in nuovi segmenti di mercato con Pompea Fitness dedicato allo sport e con i costumi da bagno (Pompea uomo e Barbie bambina)». Il grosso dell'introito arriva dall'intimo (91,6 milioni di curo cioè il 52% nei dati d'esercizio), in espansione anche per il rilancio di Roberta e Barbie. Fra i progetti di Pompea lo sbarco in Usa, Giappone e Germania e il consolidamento nell'Est europeo, in Spagna e Grecia: «Certo, l'azienda amplia la propria produzione all'estero», conclude Braguzzi, «ma mantiene il core in Italia».
Estratto da Capital del 11/11/03 a cura di Pambianconews