L'azienda si chiama Filodoro ed è uno dei marchi più noti dell'industria delle calze. Gli attuali proprietari sono gli americani del gruppo Sara Lee e l'hanno messa in vendita. La Filodoro (110 milioni di euro di ricavi, circa 75 milioni di paia di collant prodotti ogni anno), ha sede nel «distretto della calza», in provincia di Mantova, al confine con il bresciano. In pochi chilometri quadrati intorno a Castelgoffredo alcune tra le più grandi firme del settore hanno il quartier generale e gli stabilimenti produttivi: Golden Lady, la Csp-Sanpellegrino (quotata in Borsa), la Pompea (che con i bilanci in utile aspira a Piazza Affari) e la stessa Filodoro. Quando si è diffusa la notizia che gli americani avevano avviato trattative per cedere l'azienda, nel distretto si è subito scatenata la caccia a individuare il possibile acquirente. E contemporaneamente si è diffusa la voce che ci fosse una cordata cinese in lizza.
L'allarme non ha più smesso di suonare. Inutile dire che qui, nella Terra Promessa del collant, l'arrivo in forze dei cinesi è considerato quasi un dramma. Ma il polverone sollevato dalla notizia nasconde, in realtà, le vere manovre. Che sono quelle messe in atto da Nerino Grassi, proprietario della Golden Lady, Adriano Rodella della Pompea e Terry McCartney, presidente di Adria (marchio Charnos), il più grande produttore britannico di calze, per rilevare la Filodoro.
Ci sarebbero stati contatti più o meno formali con tutti ma le trattative con la Golden Lady, secondo fonti finanziarie, sarebbero a uno stadio più avanzato e si dice sia già stata firmata una lettera d'intenti oltre che sondato il terreno Antitrust. è circolato anche il nome di Calzedonia, un altro big del settore di proprietà del genero di Grassi, ma sembra da escludere una gara in famiglia per acquistare Filodoro. II prezzo dovrebbe essere nell'ordine dei 30 milioni di euro, la metà di quanto aveva pagato Sara Lee qualche anno fa al fondatore Adriano Rodella (che abita in una villa con piscina confinante con gli stabilimenti Filodoro). Rodella si era poi rimesso in pista con la Pompea riuscendo con grande abilità a ritornare ai vertici del settore. Ma violando, secondo gli americani, il patto di non concorrenza al punto che venne avviato un contenzioso. Forse questi trascorsi potrebbero incidere nelle trattative a tutto vantaggio dell'eterna rivale Golden Lady che sembra già in buona posizione per chiudere in tempi brevi l'operazione.
Estratto da CorrierEconomia del 10/11/03 a cura di Pambianconews