Domenico De Sole non era presente fisicamente, ma è di lui (e di Tom Ford) che si parlava ieri nei corridoi della Fondazione Cariplo. Alle 15.30, in videoconferenza da Firenze, De Sole finalmente appare e dichiara di non credere alla teoria della crisi strutturale del lusso. «Dopo un decennio di crescita a due cifre e di straordinaria vitalità, da due anni le acquisizioni sono finite e il mercato ha attraversato il periodo più difficile che io ricordi. Ora si intravede la ripresa». Il segreto per tornare ai successi del decennio 1990-2000? «Come manager, per dare forza al marchio occorre pensare a costi, efficienza e competitività: Ho sempre dovuto rendere conto a un consiglio di amministrazione e agli azionisti… lo e Tom (Ford, ex direttore creativo della maison, ndr) non siamo mai stati, ahimè, padroni della Gucci», aggiunge con un sorriso amaro ma non troppo.
L'ultima domanda, a questo punto, non poteva che riguardare il futuro: la coppia De Sole-Ford sembra a tutti il perfetto equilibrio tra aspetto creativo e manageriale della gestione di un marchio. Da Ppr, il gruppo é francese che controlla Gucci, non a caso, hanno divorziato insieme. E ora cosa faranno? «Per il futuro io e Tom non abbiamo alcun piano. Abbiamo condotto con Ppr negoziati in buona fede», ovvero, senza avere un altro progetto in tasca.
Una risposta diplomatica che non mette a tacere le voci di corridoio: De Sole e Ford potrebbero essere coinvolti nella Valentino (ma Garavani e Giammetti hanno appena rinnovato il contratto con Marzotto) o entrare in Versace (ma la maggioranza della società è della figlia di Donatella, Allegra Beck, che diventerà maggiorenne in primavera).
Estratto da Il Sole 24 Ore del 7/11/03 a cura di Pambianconews