A venticinque anni dal suo debutto, il marchio Johnny Lambs, provocatoria traduzione inglese di Gianni Agnelli che dell'ideatore era amico, è pronto a un rilancio in grande stile, che parte dalla Lombardia. Il marchio, nato nel '78 da un'idea di Giorgio Tocchi, inventore del 'casual friday', alla fine dello scorso anno è passato dalla holding Fin.Part. a un gruppo di imprenditori del nord-est, guidato dal bresciano Federico Bani, che lo ha presentato al presidente della Regione, Roberto Formigoni.
Il Governatore lombardo, accogliendo in Regione l' imprenditore e il suo art director, che è il fondatore del marchio Giorgio Tocchi, ha sottolineato il carattere tutto lombardo di ripartire da zero per riportare sul mercato un marchio già conosciuto. ''Conosco bene, per averlo apprezzato in molti dei nostri imprenditori, ha detto Formigoni, quale impegno e capacità imprenditoriali siano necessari per intraprendere un'operazione del genere, che comunque presenta delle incognite. E' un genere di sfida che, ha sottolineato, auguro di vincere agli amici bresciani, che hanno intuito il rilancio di un marchio in un settore che sta vivendo un momento non facile di mercato''. Bani, dal canto suo, ha spiegato che per la collezione primavera-estate 2004 ha gia' chiuso accordi di distribuzione con 150 punti vendita, a copertura dell'intero territorio nazionale. Il marchio, inoltre, ha spiegato, è già stato dato in licenza per Austria, Spagna e Portogallo, mentre sono in fase avanzata contatti con distributori negli Stati Uniti.
L'obiettivo del rilancio, secondo i nuovi proprietari, è il riposizionamento sul mercato nazionale del marchio nel segmento dello sportswear per l'uomo, in una fascia di mercato medio- alta. La produzione sarà interamente italiana, con una parte significativa nelle regioni del Sud, a garanzia di una tradizione di qualità che caratterizza il made in Italy. Alla linea di abbigliamento presto si affiancherà il lancio di accessori nei campi della piccola pelletteria e dell' occhialeria, per i quali sono già stati chiusi accordi di licenza con due produttori italiani. Non e' escluso, inoltre, il varo di una linea donna e di una per bambino.
Estratto da Ansa.it del 6/11/03 a cura di Pambianconews