Fabio Massimo Cacciatori, amministratore delegato #'ad interim'' del gruppo Versace, in queste settimane sta cercando di mettere a punto un piano di assestamento delle finanze della maison. Nel 2002 il fatturato è sceso a circa 482,8 milioni di euro, con una perdita netta di 5,8 milioni e anche il passivo dello stato patrimoniale ne ha risentito. Tra le opzioni possibili, riferiscono fonti finanziarie della City milanese, la principale resta quella di una ristrutturazione del debito bancario. Ma non perde quota l'ipotesi di un private placement azionario presso investitori istituzionali. Anche in Italia, tra l'altro, operano ormai fondi di private equity molto orientati al lusso.
I Versace, ufficialmente, continuano però a parlare un futuro in totale autonomia. In attesa di una quotazione in Borsa già più volte ventilata, le azioni da cedere potrebbero comunque essere attinte dal 50% della società lasciato in eredità dallo scomparso zio Gianni alla diciassettenne Allegra Versace Beck figlia di Donatella (20% nella maison) e nipote di Santo (30%). Il pacchetto di Allegra è peraltro sotto l'egida di un giudice tutelare, fino al compimento della maggiore età, a metà 2004.
E proprio l'anno prossimo scade un bond da 100 milioni di euro emesso quattro anni fa, coni Morgan Stanley, dalla Gianni Versace International. La Gianni Versace ha oggi un indebitamento complessivo di 128 milioni di euro: in parte tramite il bond della controllata olandese e per la parte restante tramite linee di credito bancarie, con diversi istituti coinvolti fra cui Deutsche Bank. Il piano finanziario potrebbe guardare anche agli asset immobiliari: solo gli edifici in via del Gesù a Roma e a New York potrebbero infitti coprire il 50-60% dello sbilancio finanziaria.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 5/11/03 a cura di Pambianconews