Corre, corre. Non si vuole fermare la Milano degli affitti. Anche per quanto riguarda i negozi. Nella classifica internazionale che mette una dietro l'altra le vie dello shopping più costose, stilata come ogni anno da Cushman & Wakefield-Healey & Baker, via Montenapoleone risulta undicesima. Rispetto all'anno scorso ha guadagnato ben tre posizioni.
«Montenapoleone ha registrato una crescita del 4,8 per cento, tanto che la media degli affitti annui è oggi di 1.950 euro al metro quadrato per anno, contro i 1.860 del 2002. In sostanza, per cento metri quadrati di negozio si pagano 16.250 euro d'affitto al mese», tira le somme Marco De Stefani, partner di Cushman & Wakefield, Healey & Baker. Un aumento che ha permesso di superare nella gara al rialzo degli affitti città come Tokio, Singapore e Oslo. In Italia, con i suoi 1.950 euro al metro quadrato per anno, via Montenapoleone svetta su corso Vittorio Emanuele (1.600 euro al metro quadrato per anno, 13.333 euro al mese) e via della Spiga (1.450 euro al metro quadrato per anno, 12.083 euro al mese). Per le altre città non c'è storia: l'affitto di un negozio a Roma, nella splendida via Condotti, costa 1.850 euro al metro quadrato l'anno, 15.416 euro al mese.
Il fenomeno può essere guardato da due punti di vista. Opposti tra loro. Da una parte le grandi multinazionali del lusso continuano a considerare strategico il fatto di aprire vetrine a Milano. «E' giusto che ci sia rivalutazione di Montenapoleone, interviene Claudia Buccellati, presidente dell'associazione via Montenapoleone . In pochissime altre capitali sono concentrate tante grandi marche in uno spazio così ristretto». Dall'altra, gli affitti pesano sui prezzi dei beni di consumo. «Certo, quest'ultimo problema esiste, commenta Gianni Verga, assessore all'Urbanistica del Comune. Proprio per questo stiamo lavorando per far decollare la nuova %u2018'città della moda''. Un modo per aumentare l'offerta di spazi destinati alle vetrine del lusso. E contribuire al contenimento degli affitti».
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Corriere della Sera del 5/11/03 a cura di Pambianconews