«II divorzio con Ppr era inevitabile, dichiara un analista, ma è positivo che la separazione sia stata amichevole». Il passaggio di consegne di Domenico De Sole e di Tom Ford alla testa di Gucci avverrà dunque in maniera morbida, #'spalmata'' sui prossimi sei mesi. Senza fretta. Tanto che le collezioni autunno-inverno 2004 saranno ancora firmate dallo stilista americano. è vero però, anche, che con l'uscita di scena della coppia che aveva #'gelosamente'' preservato l'indipendenza di Gucci (fino a scatenare un'aspra battaglia tra Ppr e Lvmh), la maison italiana diventerà a tutti gli effetti una società della #'scuderia'' Pinault.
è chiaro comunque che non sarà facile per Serge Weinberg, presidente di Ppr (la capogruppo della famiglia Pinault (che detiene oltre il 67% della maison italiana), rimpiazzare due #'pesi da 90'' come De Sole e Ford che hanno fatto la fortuna di Gucci. Ma non sarà una missione impossibile. Secondo Weinberg, infatti, l'azienda italiana, il suo marchio e le sue controllate, hanno grandi potenzialità di sviluppo. E poi, Ppr ha sempre avuto un approccio professionale con le sue partecipate in modo da esaltarne l'autonomia e l'identità.
Di certo non sarà Weinberg a sostituire De Sole, ma sarà il presidente di Ppr a dire l'ultima parola sulla scelta del nuovo vertice e sull'offerta che dovrebbe portare a rilevare nel prossimo futuro il 100% del gruppo fiorentino, la quota da finanziare è già da ora ampiamente coperta grazie a disponibilità liquide pari a 5 miliardi di euro, e alla cancellazione del titolo dalla Borsa. è chiaro, comunque che tra Ppr e Gucci ci sarà una sorta di riavvicinamento dato che i rapporti, nel recente passato, non sono stati proprio idilliaci a causa di vedute e di interessi non sempre collimanti. Ora tutto dipende dalla scelta dei successori di De Sole e di Ford.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 5/11/03 a cura di Pambianconews