Coin decide di uscire in anticipo dai business in Germania e la Borsa celebra l'evento con un rialzo dell'1,79% a quota 3,24 euro nella seduta di ieri. Tuttavia, il conto che la società guidata da Fernanda Pelati dovrà pagare per alleggerire l'esposizione in Kaufhalle è decisamente salato, circa il doppio di quanto appena raccolto con l'aumento di capitale da 80 milioni.
Tra scioglimento dei contratti di affitto, personale, magazzino e svalutazione degli asset, la campagna tedesca dovrebbe costare alla società circa 146 milioni: vale a dire tre quarti dell'attuale capitalizzazione dell'azienda di grande distribuzione.
In particolare, il piano di licenziamenti previsto dovrebbe rappresentare il 25% del totale dei costi, gli immobili il 40%, il magazzino il 6% e la restante parte (29%) riguarderebbe invece la svalutazione degli asset. E pensare che nel 2000, quando Coin, senza spendere un centesimo, rilevò la società tedesca, il mercato stimava che sarebbe riuscita a replicare il successo riscosso con l'acquisto della Standa.
Estratto da Finanza&Mercati del 31/10/03 a cura di Pambianconews