L'equazione è semplice: innovazione di prodotto sommata a nuovi progetti e design danno come risultato l'arma forte per difendere il made in Italy. Su questa equazione si dipana il ragionamento di Adolfo Guzzini, amministratore delegato della iGuzzini Illuminazione e della Fratelli Guzzini, il gruppo marchigiano che ha contribuito forse più di altri alla diffusione del concetto di #'italian life style'' nel mondo. Basta uno sguardo alla lista degli architetti che hanno legato il loro nome ai prodotti Guzzini, da Renzo Piano a Norman Foster, da Gae Aulenti a Kenzo Tange per citarne alcuni, per comprendere come i design, miscelato a tecnologia e innovazione, possa contraddistinguere come «unico il frutto dell'ingegno italiano».
In che modo l'innovazione di prodotto può contribuire alla difesa del made in Italy?
L'identificazione del made in Italy con la pura e semplice bellezza formale, senza contenuti tecnologici e senza innovazione, espone la nostra produzione a un grosso rischio in quanto la forma è facilmente imitabile. Dalle imitazioni, allora, ci si difende innovando. E la storia ci insegna che l'innovazione di prodotto è correlata ai grandi progetti. è partendo dal progetto che nascono prodotti che prima non esistevano. Un esempio? Il ponte sullo stretto di Messina: pensiamo solo a cosa sarà fatto in termini di ricerca industriale per poter realizzare l'opera. Saranno studiate soluzioni che, a cascata, riguarderanno svariati comparti, dai materiali all'hi-tech. Il settore economico legato al design è formato da 20 diverse attività industriali, professionali e di ricerca. Un volano forte che va sostenuto.
E sul grande fronte dei falsi fabbricati in Asia? Condivide la proposta di introduzione di dazi?
Qualche mese fa il nostro ufficio di Hong Kong e Shanghai ci ha avvertito della contestazione su una lampada da esterni, disegnata da Piero Castiglioni. Il committente sosteneva che entrava acqua. Quando abbiamo visto la lampada, in apparenza uguale alla nostra, abbiamo scoperto che era un falso. Falsi i componenti elettronici interni e di scarso valore tecnologico il corpo in metallo pressofuso. Non è tutto. Partendo da questo fatto abbiamo scoperto un catalogo, ovviamente copiato in tutto e per tutto, con le foto dei nostri prodotti e di altre aziende del settore. è stata avviata un'azione legale in loco, ma ci siamo accorti che non è sufficiente. I tempi sono lunghi e certificare la proprietà intellettuale è difficile. I dazi non sono una soluzione, però crediamo che adesso serva comunque una risposta drastica perchè siamo davanti a una guerra economica lanciata dalla Cina. La crisi è forte, più forte di quella petrolifera, ma è anche una sfida che vogliamo vincere.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 31/10/03 a cura di Pambianconews