Un silenzio assordante circonda l'offerta d'acquisto lanciata su Cole National lo scorso 8 ottobre da un non meglio precisato «grande gruppo» del settore. Il mercato sa solo quanto ha dichiarato il board dell'azienda statunitense di occhialeria, e cioè che è stato proposto l'acquisto del 100% della società a 19,56 dollari per azione (per un controvalore complessivo di 320 milioni di dollari). Il board, inoltre, si era subito dimesso per affidare a un gruppo di consiglieri indipendenti la valutazione dell'offerta. A tutt'oggi non è dato sapere il nome dell'offerente, né tantomeno se Cole valuta congrua la proposta di 19,56 dollari per azione o se invece ha deciso di respingerla, puntando magari su un'ipotetica controfferta da parte di Hal, attuale azionista di riferimento della società Usa.
Un silenzio preoccupante, visto che le azioni di Cole National sono immediatamente schizzate a 21,80 dollari (cioè circa il 10% in più del prezzo d'Opa) e quelle del gruppo indicato dal mercato come il potenziale acquirente, vale a dire la Luxottica di Leonardo Del Vecchio, hanno preso il volo, fino a sfiorare i massimi dell'anno a 13,8 euro in un turbine di scambi. Se Cole National non dà informazioni riguardo l'identità dell'offerente, Luxottica si trincera da giorni dietro un laconico «no comment».
Intanto, alcuni broker come Citigroup, Goldman Sachs e Julius Baer, hanno rivisto in positivo il giudizio su Luxottica proprio in vista del fatto che l'Opa su Cole ci sarà. Puro azzardo? Disparità informativa? Ieri qualcuno si è stancato dell'incertezza e ha venduto portando a casa i profitti, facendo scivolare Luxottica a 13,15 euro in calo del 3,25 per cento.
Estratto da Finanza&Mercati del 23/10/03 a cura di Pambianconews