Andrea Tomat, 46 anni, laurea in economia aziendale all'Università di Venezia, aspetto distinto, affabile e altrettanto gradevole, presidente della Lotto, presidente del settore calzaturiero dell'Unindustria di Treviso e amministratore delegato di Stonefly, azienda calzaturiera di Casella d'Asolo che lo scorso febbraio, per il secondo anno consecutivo, si è aggiudicato, a Las Vegas, l'Oscar per il miglior design di calzature. L'azienda prevede di chiudere il 2003 con 1,4 milioni di scarpe vendute e un fatturato di 88 milioni di euro, registrando un incremento del 10% rispetto al 2002.
Come si è evoluto il distretto nel corso di questi anni?
«Dagli inizi del secolo scorso», sponde Tomat, «ha subito una vera e propria evoluzione rinnovando la sua verve competitiva, passando dai primi laboratori per la fabbricazione di calzature da lavoro e da montagna per arrivare, attraverso una serie di diversificazioni produttive, allo scarpone da sci, prima in cuoio poi in poliuretano, fino alla specializzazione in scarpe per ogni settore dello sport e del tempo libero, sempre in consonanza con l'evolversi della società, dei gusti e della moda. Tra i fattori fondamentali che hanno consentito la vitalità del distretto, bisogna ricordare le grandi trasformazioni avvenute nel corso degli anni. C'è stata una forte concentrazione verso marchi importanti e quindi, dagli inizi degli anni Novanta, un decentramento produttivo che ha visto coinvolti sia i Paesi delI'Europa dell'Est, come Romania, Bulgaria e Cecoslovacchia, sia quelli del Far East, come Cina, Corea e Indonesia. Infine, non bisogna dimenticare la gran capacità di commercializzazione e di marketing internazionale. Il prodotto del distretto infatti viene diffuso su tutto il mercato europeo, del Nord America e dell'Estremo Oriente».
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Estratto da Espansione del 21/10/03 a cura di Pambianconews