Da un lato sono necessari interventi, anche se non dazi che «aiutino a riequilibrare la situazione e ristabilire giuste regole di concorrenza con i produttori cinesi e asiatici; dall'altro occorre che istituzioni, sindacati e operatori economici, insieme ricreino quel clima di fiducia indispensabile a rilanciare l'economia nel nostro territorio». Il presidente dell'Assindustria di Macerata Franco Gazzani, esprime chiaramente la posizione degli imprenditori in merito non solo al problema sempre più serio per il comparto locale delle calzature e accessori, causato dall'invasione dei prodotti a basso costo provenienti dall'Oriente (Cina e Vietnam in testa), ma anche in rapporto agli strumenti di politica industriale ritenuti necessari per far ripartire tutti i settori in difficoltà dell'area maceratese.
Sulla prima questione, la più importante, visto che riguarda il 40% delle imprese manifatturiere provinciali (oltre 2500, considerando l'indotto, su un totale di 5700), la richieste di intervento e sostegno sono state ribadite al Ministro Tremonti nel corso di un recente convegno. Esse spiegano lo stato di sofferenza in cui versano le aziende insediate in un area che era ai vertici mondiali del settore, e che nel primo semestre del 2003 ha dovuto subire un'altra flessione del 12,4% come valore delle esportazioni (322,02 milioni di euro contro i 367,05 del 2002: fonte Istat-Confindustria Marche).
«Ma occorre essere cauti sostiene ancora Gazzani, perché la ripresa Usa è debole, come lo è un dollaro che non favorisce le esportazioni. Quanto al mercato interno, aggiunge, rimane in stallo assoluto, anche perché i consumi sono frenati da redditi ridotti nel loro reale potere d'acquisto. Per questo credo che sarebbe molto utile aumentare i salari».
Estratto da Il Sole 24 Ore – Dossier Marche del 21/10/03 a cura di Pambianconews