Un passo indietro della famiglia. Dopo un lungo periodo di riflessione e con grande fatica, cambiamenti culturali di questo genere non s'improvvisano e non sono mai indolori, anche Versace si avvia sulla strada che già molte altre famiglie imprenditoriali hanno dovuto seguire: maggior autonomia del management rispetto a un azionista impegnato con tutto se stesso. Non è un azionista che abbandona, sarà anzi ben presente nelle decisioni-chiave della società, ma in azienda la struttura manageriale avrà d'ora in avanti responsabilità diverse e più precise in ogni singola area, e su queste dovrà portare risultati. Il nuovo organigramma è pronto, insieme al piano di ristrutturazione che andrà all'approvazione del consiglio di amministrazione della Versace nei prossimi giorni, dopo il via libera ricevuto nella sua prima versione.
Il gruppo della Medusa, come è noto, attraversa un periodo critico, non essendo mai riuscito a riorganizzarsi dopo la morte di Gianni Versace, avvenuta sei anni fa, tanto che lo scorso anno ha chiuso il bilancio consolidato con una perdita di 5,8 milioni, deficit contenuto solo grazie all'aiuto arrivato dalla licenza per gli occhiali affidata alla Luxottica di Leonardo Del Vecchio. All'orizzonte c'è, poi, a luglio 2004 il rimborso del prestito da 100 milioni di euro sottoscritto cinque anni fa. Oltre a dover affrontare una congiuntura economica che è stata difficile per tutti i gruppi e a non saper mantenere una gestione sempre rigorosa (persino i sindaci hanno avuto da ridire sulle spese), Versace ha anche dovuto convivere con un problema specifico nato dall'eredità di Gianni Versace: il 50% dell'azienda fa capo oggi ad Allegra, figlia di Donatella Versace, che solo l'anno prossimo compirà i 18 anni (è nata il 30 giugno dell'86) e, dunque, diventando maggiorenne potrà decidere da sola che cosa fare. Un fatto, questo, che ancora condiziona una soluzione definitiva della vicenda se è vero che il piano che si attende di conoscere non conterrà interventi sul capitale che, invece, secondo alcuni potrebbero esserci. C'è, infatti, chi parla del possibile ingresso di un fondo legato a Deutsche Bank nel corso di un aumento di capitale e con la garanzia, per ora solo «morale», di Leonardo Del Vecchio.
Fatto, questo, che potrebbe però avvenire in un secondo momento, a ristrutturazione avviata. L'obiettivo è costruire una squadra e molta attenzione sarà posta sulla commerciabilità dei prodotti e, soprattutto, sul fatto che abbiano un prezzo corretto. Il piano, che si svilupperà nell'arco dei tre anni (2004-2006), toccherà tutte le aree dell'azienda, con l'obiettivo di ritrovare il pareggio consolidato già dal 2004. Si è parlato in questi giorni di un drastico taglio dell'organico, c'è chi ha detto 2mila persone. In realtà, il gruppo Versace aveva 2.096 persone a fine 2002. In questi mesi sono già uscite circa 200 persone, attraverso il blocco del turnover, il non rinnovo di contratti a termine, accordi personali.
Estratto da CorrierEconomia del 20/10/03 a cura di Pambianconews